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Sacchi: “Da oggi sento il Milan un po’ meno mio. Abbiamo lasciato un segno indelebile nel calcio mondiale”

Con il Milan ha vinto tutto, “ma l’importante è come abbiamo vinto”. Arrigo Sacchi, emozionato e quasi commosso, ha commentato la fine dell’era Berlusconi intervenendo telefonicamente su Sky Sport 24: “Mi dispiace, però questa è la vita. Dispiace perché va via un pezzo della mia vita sportiva con loro. Sono addolorato, non come Berlusconi e Galliani, ma quasi. Pur essendo fuori, c’era un rapporto con persone che stimavo, con due grandi dirigenti che hanno dato la vita sportivamente per il Milan. Ho da sempre pensato che il club con la sua storia, con il suo stile e le sue regole venga prima della squadra. Così come la squadra viene prima del singolo. Noi abbiamo lasciato un segno indelebile nel calcio mondiale. Il Milan del 1989 venne riconosciuto come la squadra europea più forte di tutti i tempi.”

“Il più bel ricordo?. La loro amicizia e stima, poi i giocatori che ho avuto e di conseguenza i risultati. In particolare il primo campionato italiano e la Coppa dei Campioni contro la Steaua, quando l’Equipe scrisse: il calcio non potrà mai essere lo stesso. Riconoscimenti che vanno oltre la vittoria. Berlusconi non voleva solo vincere, ma convincere e divertire, lui era avanti. Una vittoria non bella non era una vittoria. L’ho sentito ieri, mi ha telefonato per informarmi, ci siamo sentiti sempre spesso. Lui mi aveva chiesto di tornare al Milan, lo ringraziai ma dissi no. Ho chiesto la vita ai giocatori ma l’ho data, oggi non ero più disposto, sarei stato scorretto ad accettare.”

“Devo tantissimo a lui, firmai in bianco. Pensai che solo un genio o un matto poteva darmi il Milan. Firmai sperando che fosse un genio. La soddisfazione più grande non è stata la vittoria, ma come l’abbiamo ottenuta. Marc Hughes, attuale allenatore dello Stoke, mi disse: ma come hai fatto a far uscire fuori quella squadra dall’Italia? Grazie ad una grande società che non voleva solo vincere, grazie a uomini prima che giocatori e un’idea di giocatori che non prevedeva di vincere se non con merito. Ringrazio Berlusconi e Galliani, tutti i giocatori. Con un po’ di dispiacere sento il Milan un po’ meno mio e meno vicino, ma amo questa squadra e tiferò sempre per loro. Se giocheranno bene però! Altrimenti li criticherò (ride)”.

Redazione

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