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Generale Inverno: Enisej-Akhmat, in Siberia si gioca anche a -14

“Ehi ma il calcetto di stasera lo dobbiamo proprio fare con questo freddo?”. Dai su, niente storie!”. Avete presente quell’amico che con l’arrivo dell’inverno cerca scuse per saltare la partitella serale? Ecco, la prossima volta ditegli che il calcio non si ferma neanche in Siberia.

A Krasnojarsk, nel cuore della taiga asiatica (anche se questa città sconosciuta ai più fa quasi gli abitanti di Milano), il termometro oggi ha toccato i -14 gradi. Ovviamente niente di eccezionale, per gli standard climatici della Russia. Ma la notizia è che il match di Prem’er Liga tra la squadra locale dell’Enisej e l’Akhmat Groznyj si è giocato lo stesso.

Una decisione che ha suscitato parecchio clamore: il primo grande freddo della stagione era previsto e nei giorni scorsi si erano valutate le opzioni di disputare la partita a Groznyj (4800 chilometri più a ovest, dove la temperatura è ancora attorno allo 0) o altrimenti in un impianto indoor. Vogliamo giocare in un ambiente comodo e sicuro, sia per i tifosi sia per le squadre in campo, si era preoccupato Denis Petrovsky, il direttore sportivo dell’Enisej. Ma la federcalcio russa aveva posto il veto su tutto.

Questa mattina, nel prepartita, il sopralluogo allo stadio con tanto di termometro in mezzo al campo: 13,9 gradi sotto zero, terreno ghiacciato e duro come il marmo. Condizioni proibitive? Non abbastanza, gli ispettori di gara dicono che si gioca. L’incontro è terminato 1-1, senza particolari problemi e addirittura con qualche centinaio di tifosi presenti sugli spalti.

Un match da veri highlander, più estremo della trasferta ucraina toccata all’Arsenal giovedì scorso. Ma non sufficiente a diventare la partita di calcio più fredda della storia. Record che spetta ancora a Rosenborg-Bayer Leverkusen, fase a gironi di Champions League 2010: quella sera, nella cittadina norvegese di Trondheim, si arrivò a -15.

La beffa più grande per Enisej e Akhmat arrivava nel frattempo dai monti Urali, dove Orenburg-Samara veniva rinviata…per freddo. La temperatura? Come a Krasnojarsk, 14 gradi sotto zero. Una paradosso, con la federazione che è incappata nel più classico dei ‘due pesi due misure’.

Da quando il calendario del calcio russo si è uniformato a quello degli altri campionati europei (fino al 2011 le partite andavano dalla primavera all’autunno), non è la prima volta che il Generale Inverno ha creato problemi simili. La prossima settimana la Prem’er Liga andrà in letargo a fino a inizio marzo, ma intanto, allo stadio Central’nyj di Krasnojarsk, si ricorderanno a lungo di questa giornata di ghiaccio e calcio.

Meno male che in Siberia la sanno prendere con spirito (River e Boca, giocatela da noi la finale!). Altro che i tirapacchi dei nostri calcetti.

Francesco Gottardi

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