Fare la differenza in campo è tutta una questione di testa. A volte letteralmente. Lo sa bene Antonio Rudiger, che non ci ha pensato su due volte a immolarsi per la causa del Real Madrid. L’ex difensore della Roma è volato in cielo per colpire di testa il pallone che ha permesso i Blancos di pareggiare contro lo Shakhtar Donetsk al 95′ della quarta giornata di Champions League. Un gol pesante, valso la qualificazione agli ottavi di finale con due giornate di anticipo garantendo la certezza aritmetica della conquista del primo posto nel gruppo F.
Dieci punti in classifica, 20 di sutura alla testa per il gigante tedesco che, scontrandosi con il portiere di padroni di casa, Anatolij Trubin ha rimediato una profonda ferita sulla fronte. Un gesto per certi versi eroico, sportivamente parlando, quello del difensore, che il Real Madrid ha celebrato con una sorta di dietro le quinte. Un video non adatto a chi non ha una soglia del dolore bassa, in cui viene mostrato come Rudiger è stato soccorso dallo staff medico e ha stretto i denti mentre veniva cucito. “Quello che non ti uccide ti rende più forte. Sto bene. Grazie per i messaggi” aveva scritto sui suoi social lo stesso Rudiger, una volta passato il peggio, per ringraziare chi si era preoccupato di accertarsi delle sue condizioni.
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