‘Che fretta c’era?’ No, calma. Quando si parla di recuperare da un grave
infortunio la fretta è pessima consigliera, non cattiva. Voglia di
tornare presto a giocare? Tanta. Pazienza? Altrettanta, se non di
più. Bisogna. E’ sempre così, come il ritornello della canzone più
conosciuta. A proposito di canzoni, ci scuserà la Goggi se riprendiamo la sua ‘Maledetta
primavera’ e la facciamo diventare una ‘Benedetta Primavera’. Sì,
con la P maiuscola. Non la stagione, niente questioni di cuori
tormentati, siamo sempre nel mondo del calcio. La Primavera,
dicevamo. L’ultimo gradino del settore giovanile, un po’ come
l’ultimo anno di liceo prima dell’ingresso, più o meno formale, nel
mondo dei ‘grandi’. Luogo in cui crescono i giovani talenti ma anche
palestra di chi sta per tornare da un infortunio.
Spesso, infatti, un giocatore della prima squadra ha vissuto qualche
minuto di Primavera prima del ritorno in campo nella serie che gli
compete. E questo turno infrasettimanale di Serie A vede tornare –
almeno tra i convocati – Antonio Rudiger e Marco Andreolli. Roma e
Inter, Spalletti e de Boer pronti dunque a riaccogliere due ormai ex
lungodegenti. Il primo si era infortunato la scorsa estate, alla
vigilia dell’Europeo, in allenamento con la sua Germania; il secondo
invece fermo da ben 11 mesi, causa infortunio al tendine d’Achille, quando
ancora giocava con il Siviglia. Adesso il rientro, la luce in fondo
al tunnel (o leggere anche: la convocazione). Finalmente. Ma prima – per entrambi – qualche minuto di Primavera. Tre giorni fa
Rudiger è sceso in campo insieme ai giovani di Alberto De Rossi:
oltre 80 minuti di gioco, un gol e gli elogi dell’allenatore.
“Rudiger si mette a disposizione, sa che l’allenamento gli serve.
E’ stato molto disponibile, un punto di riferimento ed anche una
bella opportunità per i ragazzi”. Stesso discorso per Andreolli
che ha messo minuti nelle gambe con la Primavera di Stefano Vecchi
che ha spesso ripetuto che era un piacere contribuire al recupero del
difensore. E alla decima giornata di campionato sia Rudiger che Andreolli hanno avuto la prima convocazione stagionale. Benedetta
Primavera!
E l’avrà detto anche Kurt Zouma. Out dallo scorso febbraio a causa
della rottura del crociato in un Chelsea-United, anche lui infatti si
avvicina al rientro. Un infortunio che gli ha impedito di partecipare
anche ad Euro2016, ma dal quale è a un passo dal pieno recupero. Ed
anche lui, lunedì sera, intanto è tornato in campo con l’Under23
Blues: 45 minuti con i baby del Chelsea per tornare a riassaporare il
terreno di gioco dopo 8 mesi. Un primo bentornato, da parte del club,
di qualche compagno come Batshuayi (ma anche Drogba) ed ora Antonio
Conte lo aspetta. Ancora non l’ha convocato – domani in Coppa
contro il West Ham non ci sarà – ma dalla prossima settimana
dovrebbe tornare ad allenarsi insieme ai compagni della prima
squadra. “Sono contento che abbia giocato con l’Under23 e dei suoi
miglioramenti dopo questa partita”, ha detto oggi Conte in
conferenza. Rudiger, Andreolli, Zouma. Ma prima di loro tanti, tantissimi, altri come Burdisso nel 2012, Milito nell’estate 2013, Sturaro e non solo.
Perché è una tappa fissa, quella di quando ormai l’infortunio è
alle spalle, l’ultima prima di ogni recupero. Come la stagione
simbolo della rinascita per eccellenza. Altrimenti non si chiamerebbe
Primavera…
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