A 35 anni, Wayne Rooney appende le scarpe al chiodo. Dopo un periodo in cui si è diviso fra il ruolo di allenatore ad interim e giocatore del Derby County, l’ormai ex attaccante ha accettato un contratto da due anni e mezzo per allenare lo stesso club inglese, decidendo, come si legge nell’annuncio ufficiale, “di porre fine alla sua illustre carriera da giocatore per concentrarsi pienamente sul suo lavoro”.
Durante il suo periodo da allenatore–giocatore, Rooney non aveva mai dato una risposta certa sul suo ritiro, anche se ormai sembrava una notizia sempre più imminente. “Se non gestisco la squadra e faccio parte dello staff tecnico, continuerò a giocare — aveva affermato in una conferenza —, ma se mi viene chiesto di gestire la squadra a tempo pieno, ovviamente sarà la fine dei miei giorni da giocatore”. Così è stato.
“È un grande onore avere l’opportunità di seguire le orme di personaggi come Brian Clough, Jim Smith, Frank Lampard e Phillip Cocu”, ha commentato Rooney, che esordirà da allenatore permanente sabato, contro il Rotherham United.
“Farò tutto il possibile per tirare fuori il potenziale che ho visto negli ultimi 12 mesi in questo storico club”, ha aggiunto.
Rooney chiude la carriera da giocatore come il miglior marcatore della storia del Manchester United, con cui ha giocato più di 700 partite ufficiali, e della nazionale inglese.
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