Bere non aiuta a dimenticare. Un bel cucchiaio, invece, fa bene alla salute. Per credere, domandare a Rooney. Sbronza smaltita, ora Wayne fa sul serio. E via con lo ‘scavetto’: tac. Ibra confeziona la palla, l’inglese la scarta e la bacia in rete. Un tocco dolcissimo, da sobrio. Oh yes, United. La vittoria è la logica conseguenza: Feyenoord battuto, Red Devils fuori dall’inferno. Perché adesso, grazie al ritrovato capitano, l’Europa non è più un incubo.
Non c’è pace per Rooney, si diceva. Ѐ un ex campione sul viale del tramonto. Basta Premier, non fa più per lui. Una pena vederlo dopo l’ultima partita contro la Scozia: beccato ubriaco in hotel. Accuse pesanti: pinte di birra a go-go, poi si imbuca di straforo ad una festa di matrimonio. E con gli occhi rossi posa assieme agli invitati. Scandalo. Ma alzare ogni tanto il gomito non è poi così grave, se sai farti perdonare. E così Mourinho non condanna Wayne: anzi, lo fa giocare.
Il portoghese usa il bastone e la carota: solo 27 minuti di purgatorio contro l’Arsenal, poi l’occasione in Europa League. All’Old Trafford arriva il Feyenoord: Rooney c’è. Tutti lo stavano aspettando, da troppo tempo. Il capitano allora si butta su ogni pallone, poi lo trasmette ai compagni: con agilità e classe. E dopo mezzora tutti i peccati sono già espiati. L’inglese scambia con Ibra, lo svedese prepara il cocktail e Wayne posizione l’ombrellino nel long drink. Un tocco sotto inebriante: a Jones gira la testa, il Manchester passa in vantaggio. Questa volta, però, nessuno ha alzato il gomito.
Dopo l’1-0 lo United non si ferma. Attacca, crea e cala il poker. E Rooney regge bene, mica barcolla: nel secondo tempo sforna l’assist per il raddoppio di Mata: finta da fenomeno e palla col contagocce. Poi esce, tra gli applausi. Intanto al party si unisce anche Lindegard, assieme a Ibra bravo a propiziare l’autorete olandese. E la notte finisce nel migliore dei modi. Perché dopo lo show di Wayne lo United va a letto felice: adesso la qualificazioni agli ottavi non è più un’impresa. Il Fenerbahce dista solo due punti. Come Bobby Charlton, lontano solo due gol dal ritrovato Wayne: 249 a 247. La festa continua, e Rooney pensa al record.
Di Edoardo Colombo
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