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Ronaldinho, i passaporti falsi erano un “regalo”: la ricostruzione

La storia dei passaporti falsi di Ronaldinho e del fratello-agente Roberto de Assis, nei giorni scorsi, ha fatto il giro del mondo. I due erano fermi all’interno del resort Yacht & Golf Club Paraguayo a Lambaré, città vicino Asuncion, dove erano arrivati mercoledì per fare da testimonial a un programma d'assistenza sanitaria gratuita per bambini.

Nelle ultime ore, stando anche a quanto spiegato dai legali della famiglia De Assis, si è però scoperto che i due passaporti falsi, trovati nelle mani dell'ex Milan e di suo fratello, fossero stati regalati. "Pensavano di aver ricevuto i documenti paraguayani gratuitamente, come segno di riconoscenza". 

LEGGI ANCHE: RONALDINHO IN STATO DI FERMO IN PARAGUAY PER PASSAPORTO FALSO

Secondo quanto riferito dalla stampa brasiliana, Ronaldinho Gaúcho e suo fratello Roberto Assis si sono presentati giovedì mattina presso la sede della Procura della Repubblica, ad Asunción, per fornire chiarimenti sull'utilizzo sospetto di documenti falsi, fatto che veniva loro contestato. Una volta ascoltati i due brasiliani, le forze dell'ordine paraguayane hanno proceduto con l'arresto di un uomo d'affari, un loro connazionale, colpevole di aver procurato ai fratelli De Assis i documenti falsi.

Insieme a quest'ultimo, sono state arrestate anche due donne – le vere titolari dei documenti – che avevano acconsentito alla "cessione" della loro matricola affinché fosse utilizzata per realizzare dei documenti falsi. D'altronde, stando agli accordi del Mercosur (il mercato comune dell'America meridionale, del quale fanno parte in qualità di stati membri: Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela), non è necessario avere un passaporto per trasferirsi dalla città di Dinho al Paraguay stesso. E così, non essendo il numero 10 un vero esperto in materia di documenti, è finito a viaggiare nel Paese con un documento falso, che ha inevitabilmente attirato l'attenzione della polizia locale.

In un'intervista con i media, il ministro degli interni paraguaiano Euclides Acevedo ha spiegato: "L'ingresso di Ronaldinho e Assis nel territorio paraguaiano è stato autorizzato da agenti dell'aeroporto internazionale Silvio Pettirossi. Non vogliamo indagare solo sul reato commesso dai due, ma anche sulle autorità che hanno permesso questa irregolarità di procedura. Ovviamente le autorità coinvolte, per negligenza o complicità, non saranno solo investigate e, una volta dimostrata la loro responsabilità, saranno punite in modo esemplare".

Redazione

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