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Ronaldinho-day: il racconto del suo primo giorno nel Salento

Un volo bloccato a Mosca ha posticipato di un giorno il suo arrivo nel Salento. L’affetto della gente intorno a lui, però, ne ha risentito poco o nulla. Ronaldinho, questa mattina, è sbarcato all’aeroporto di Brindisi e si è diretto a Lecce, dove resterà fino a mercoledì. Per lui, oggi, pranzo, cena e un paio di visite, tra lo stadio del Novoli e le cantine Cordella, accompagnato dal fratello-manager Roberto e la sua fidanzata. E circondato, soprattutto, da un numero incredibile di fans disposti a tutto pur di scattare un selfie con lui.

Campioni del genere, effettivamente, nel Salento non se ne vedevano da un po’ di tempo, dall’avventura dei giallorossi in Serie A e dagli incroci con le big al Via del Mare. Oggi, con il Lecce in Serie C, i tifosi possono vedere i top-player della categoria tra le file della loro squadra: Torromino, Pacilli e Di Piazza, per esempio. Tre a caso? Non proprio: perché, se il primo ha accolto Dinho direttamente all’aeroporto, gli altri sono stati, invece, a cena con il brasiliano: venuti al corrente della visita nel Salento dell’ex asso del Barcellona, gli attaccanti non hanno esitato a organizzarsi per incontrarlo nel ristorante “La Scarpetta”. Avrà dato loro qualche consiglio? Chissà. Certamente, i ragazzi del Lecce non sono stati gli unici “vip”, da queste parti, ad incontrare Dinho nel corso della giornata. “Il giocatore più brasiliano d’Italia”, come lo stesso Ronaldinho l’ha definito, ha infatti raggiunto a pranzo l’ex attaccante del Milan: complimenti e risate con Fabrizio Miccoli all’interno del Daiki, ristorante giapponese, dove Dinho ha autografato una sua maglia del Barça gelosamente custodita dal figlio del “Romario del Salento”: “Tu giochi ancora?”, fa l’ex capitano del Palermo al brasiliano. “Si, ma a calcio a cinque!”. “Eh, io forse qualche minuto a calcetto riesco ancora a farlo”, scherza Fabrizio mentre abbraccia l’amico. L’incontro più bello, tuttavia, il Gaucho non l’ha concesso a nessun personaggio famoso, bensì a circa tremila persone, soprattutto ragazzi e bambini, che lo aspettavano nello stadio di Novoli, un paese a 12 km da Lecce. Da quelle parti, infatti, il Milan è nel cuore di molti: una tradizione iniziata negli anni ‘70, quando i rossoneri di Rivera giocarono un’amichevole sul campo comunale del paese. E allora, ecco un saluto alla curva, foto, video e sorrisi a chiunque gli si avvicinasse: l’amore dei suoi tifosi viene prima di tutto. E fa niente se ,anziché lasciarlo parlare e salutare i suoi fans, i ragazzi della scuola calcio del paese l’hanno accerchiato e sommerso di richieste. Il brasiliano, proprio come loro, è innamorato del pallone. E, sebbene sia venuto nel Salento per presentare l’ultimo prodotto delle Cantine Cordella, ogni occasione è buona, per Ronaldinho, per regalare una gioia ai suoi ammiratori. Da un autografo su un pallone a un semplice sorriso, Dinho, per loro, rimarrà sempre un simbolo del pallone. Uno dei più belli che abbiamo visto sul campo.

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Francesco Calvi

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