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Cori razzisti in Romania-Kosovo: la sentenza della UEFA

Nella serata di venerdì 15 novembre, la gara del Gruppo 2 della Lega C di Nations League tra Romania e Kosovo era stata sospesa dopo che la squadra ospite aveva volontariamente abbandonato il terreno di gioco. Questo gesto è la conseguenza di alcuni cori sulla Serbia intonati da parte dei sostenitori della Romania. In seguito all’accaduto, ampiamente dibattuto sia da una parte che dall’altra, è arrivata la decisione della UEFA.

Romania-Kosovo, la sentenza della UEFA

Con il risultato fermo sullo 0-0, al 93′ i giocatori e lo staff del Kosovo avevano deciso di abbandonare il campo a causa dei cori subiti da parte della tifoseria avversaria. Tanti i gesti poi mostrati sia in campo che fuori dal terreno di gioco, tra “provocazioni” culturali e spogliatoi lasciati in cattive condizioni.

Dopo aver esaminato l’accaduto, la UEFA ha deciso di sanzionare la Federazione rumena con 50.000 euro di multa, oltre la chiusura dello stadio durante la prossima partitaa causa del comportamento razzista e/o discriminatorio dei suoi tifosi“. La Federazione rumena, inoltre, ha ricevuto altri 78.000 euro di multa per aver “trasmesso messaggi politici provocatori non adatti a un evento sportivo, per aver lanciato oggetti, utilizzato materiale pirotecnico, utilizzato un puntatore laser, causato disordini durante l’inno nazionale e bloccato il pubblico nelle strade“.

Ma non solo la Romania, il Kosovo è stato sanzionato per aver abbandonato la gara. In relazione al rifiuto di giocare, stando al Regolamento della UEFA Nations League, porta a dichiarare persa a tavolino (3-0) la partita poiché non è stata giocata nella sua interezza. Inoltre, la Federazione kosovara ha ricevuto una multa di 6.000 euro per comportamento improprio della sua squadra, in quanto 5 calciatori kosovari hanno ricevuto un cartellino giallo.

L’opinione di Rrahmani

Sull’accaduto, al termine della gara, si era espresso anche Amir Rrahmani, difensore kosovaro del Napoli: “Ne abbiamo abbastanza! Il Kosovo fa parte della UEFA e chiediamo di essere trattati con rispetto. È tempo di fermare questi comportamenti irrispettosi nei confronti della nostra Nazione una volta per tutte!“.

Redazione

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