La sfida contro la Fiorentina per riscavalcare il Napoli e tornare al secondo posto, in una volata per la Champions apertissima per tenere anche a distanza Lazio ed Inter. La Roma di Luciano Spalletti è pronta ad affrontare la squadra di Paulo Sousa, senza Kalinic e Saponara ma intenzionata a mostrare domani all’Olimpico tutit i progressi delle ultime settimane: gara in cui l’allenatore giallorosso dovrà fare a meno di alcuni elementi, come specificato in avvio di conferenza.
“Juan Jesus è ok e torna in gruppo, Perotti e Vermaelen saranno out: Thomas è fermo e bisogna guardare come farlo allenare, qualche rischio c’è e vedremo di consultare specialisti per vedere il limite al quale si può osare. Per il resto tutti a disposizione”. In rapporto alla gara d’andata, poi, Spalletti si è espresso così: “C’erano stati episodi di gioco che si potevano usare in maniera diversa e meglio, dobbiamo dare più importanza a ciò che dipende da noi: la squadra per certi versi è maturata, è cresciuta e ha possibilità nei miglioramenti. Dobbiamo metterci qualcosa in più a livello di velocità di gioco offensivo, la mia squadra non sta attraversando un brutto momento: non ci sono state prestazioni eccezionali nelle ultime partite ma stiamo abbastanza bene. Alla Fiorentina, come tante altre squadre, è capitato un momento negativo: ora però stanno bene e hanno ritrovato la condizione di qualche giocatore forte, ora sono una squadra forte e hanno fatto bene, sarà una gara equilibrata e difficile”.
A tenere ovviamente ancora banco è questione stadio, con tanto di incursione con appello ieri in diretta a Sky Sport: “L’ho fatto perchè lo penso e penso sia giusto così, sicuramente per quello che si è visto in giro per il mondo e di cui mi sono reso conto ci sono sempre risvolti positivi per l’economia delle città relativi a questi progetti qui. Sentivo la mia società e ha già investito soldi in questo progetto, spero che la politica in questo caso non c’entri nulla: si tratta di una possibilità di investimento per il nostro paese, quando vado a Londra e vedo la Premier, con dieci stadi nella stessa città e imprenditori americani, arabi e russi che hanno messo soldi. Se lo pagano, ed è chiaro ci vogliano regole che vadano rispettate, non mandiamo un messaggio sul fatto che chi arriva in Italia per spendere sia una minaccia: è giusto che vadano approfondite le cose in maniera corretta, per quelle che sono le regole, ma poi si deve trovare una soluzione. All’estero trovo sempre stadi più adeguati rispetto a quelli italiani, e mi sembra di non essere il solo a pensarla così: attraverso un confronto professionale, andranno trovate le soluzioni per mettere d’accordo tutti. A parlare con la Raggi deve andare chi si occupa della faccenda, le persone competenti per questo confronto, sento la necessità di fare bene quello che è il mio lavoro e il mio ruolo, la mia squadra ha fatto vedere di essere un gruppo di qualità, in altri momenti invece devo fare meglio il mio lavoro: abbiamo una società forte e il progetto stadio significa voler dare un futuro importante a questa società. Se si parla di tema di barriere, dobbiamo essere più responsabili in tema di comportamento, qualsiasi tipo di barriera non è mai sintomo di libertà. Chi usa lo stadio per far casino deve stare a casa”.
Infine, sul capitolo obiettivi, con la corsa alla Champions League ancora aperta: “Dobbiamo rimanere attaccati a ciò che è possibile, la Juventus sta correndo forte e guardando loro e copiando loro dobbiamo trovare stimoli per fare meglio: dobbiamo continuare a credere che sia possibile ancora tutto. Napoli e Juventus sono squadre che ci impongono di provare a vincere sempre, sono costruite bene e sono anni che si lavora dietro a questi progetti. Gerson in Primavera? E’ stata una scelta mia ma non c’è nessuna punizione, è una cazzata, ha bisogno di giocare: ha consumato giorni a parlare del trasferimento e non si è allenato. Vediamo poi a che punto sarà. Borja Valero e Badelj? Sono contento della squadra che ho, sono calciatori forti ma ne ho due che lo sono altrettanto: abbiamo fatto anche altri nomi. Borja Valero è uno che dove lo metti sta, anche al Barça, al City e allo United, poi abbiamo fatto altre scelte e siamo contenti di quelle. Il mio contratto? Non penso interessi ai miei calciatori, ma il mio rimane così sino a fine campionato. I contratti si devono meritare con i risultati”.
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