Matteo Cardinali ha 16 anni, frequenta il terzo anno di liceo scientifico ed è stato scoperto da Stramaccioni. Sembra un ragazzo come tanti, ma in realtà non lo è. Professione portiere, gioca negli Allievi U17 della Roma e ha un sogno: diventare calciatore. Che poi è quello di tanti, in effetti. Soltanto che lui, 190 centimetri d’altezza, l’idolo Alisson e 6 presenze in nazionale giovanile, si sta allenando a Trigoria coi portieri della prima squadra. E da tempo. Roma calling, la squadra per cui tifa da sempre e che lo considera un prospetto di sicuro talento. Il numero uno che verrà. I consigli dei portieri più esperti per continua a crescere: Alisson, Skorupski, Bogdan Lobont. Matteo si allena con loro, si impegna, sorride, sogna. I giallorossi ci puntano e si fidano delle sue capacità. Lui, intanto, gioca con l’U17 (7 gare, è un 2001) e tiene i piedi per terra, consapevole che bisognerà lavorare molto per emergere. Intanto ha la stima della società e gli occhi della Premier che lo seguono, ma è intenzionato a restare in giallorosso, con la squadra con cui è stato vice-Campione d’Italia con l’U17 per due volte. Alisson sta disputando la sua migliore stagione e i grandi club sono su di lui, Monchi&co seguono con interesse il giovane Marko Johansson (portiere svedese del ’98). E Cardinali? Può essere il numero uno del futuro, si allena coi grandi e ci spera. Occhio ai giudizi però. Parola al campo. Intanto, Matteo sogna e para.
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