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Manolas core ‘ngrato: l’Olimpico dimentica il suo eroe

A inizio Novecento, Enrico Caruso cantava di un cuore ingrato, di un amore deluso, di emozioni ormai lasciate alle spalle. Così si sono sentiti i tifosi della Roma, quando hanno ritrovato da avversario Kostas Manolas, con i paramenti azzurri. Un anno e mezzo fa, era diventato un eroe firmando il gol del 3-0 in una delle rimonte più incredibili ai danni del Barcellona. Per giunta un eroe greco a Roma, uno scherzo nell'epica del calcio che lo aveva consacrato davanti ai sostenitori giallorossi. Quella corsa, dopo la torsione di testa che sanciva l'approdo alle semifinali di Champions League, era diventata iconica di una squadra che non voleva conoscere i propri limiti e ha reso il 10 aprile una ricorrenza da rivivere con l'orgoglio di un'impresa quasi impossibile.

Oggi la Roma nella versione di Paulo Fonseca si riscopre comunque, staccando in classifica gli storici rivali degli ultimi anni in campionato e issandosi per il momento al terzo posto, ma con Manolas dall'altro lato della barricata. Il difensore era riuscito a recuperare da alcuni problemi fisici proprio per questo impegno delicato. Così, l'Olimpico gli ha indirizzato i fischi ad ogni tocco di palla. Non è stato digerito un trasferimento ai diretti avversari in campionato, per quanto sia stato dettato più dalle necessità finanziare della società – costretta a farlo partire per il prezzo della clausola rescissoria, quindi senza troppo margine di trattativa – che dalle reali intenzioni del giocatore di lasciare Roma.

"Non ho parlato con lui, ma sono cose che ci possono stare: adesso gioca in un’altra squadra, i tifosi però non devono dimenticare le cose belle che ha fatto qui. E’ un grande calciatore e spero che faccia sempre bene”. Lo ha detto Pastore in zona mista al termine della partita. Avversario in campo, piena empatia fuori. Sa cosa vuol dire essere un ex nel mondo del calcio. Ci si è amati troppo, forse, anche se è difficile ammetterlo, e in questi casi la separazione è talmente emotiva che non segue logiche e spazza via i ricordi. Ma la storia resta e magari, col tempo, Manolas avrà l'omaggio che merita.

Salvatore Malfitano

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