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Mourinho: “Io criticato da un condannato per calcioscommesse”

Quarta partita consecutiva senza vittorie in Serie A per la Roma di José Mourinho, che cade in casa contro l’Inter di Simone Inzaghi e perde punti importanti in ottica Champions League. L’allenatore giallorosso ha rilasciato alcune dichiarazioni nell’intervista postpartita ai microfoni di Dazn.

Ho detto ai ragazzi che ho un orgoglio tremendo per quello che hanno fatto, per lo sforzo che hanno fatto quelli stanchi, ringraziare quelli con la frattura intercostale e l’infiltrazione, i bambini che sono sempre con noi, e poi anche lo stadio che ci sostiene sempre. Il legame che si è formato con i tifosi è fantastico. Vado a casa con un orgoglio tremendo per questi ragazzi. Domani finalmente ci sarà un giorno libero per loro, io sarò al Tre Fontane a vedere la Primavera“, ha detto Mourinho.

Ancora Mourinho: “Non sono ottimista per i recuperi degli infortuni, lo sono per i ragazzi. Oggi c’erano giocatori stanchissimi perché giocano sempre, poi gente infortunata come Dybala e Belotti. Bove quando sono arrivato andava in prestito alla Triestina, oggi gioca come ha giocato contro l’Inter“. 

 

Roma, Mourinho: “Episodi? Parli la società, io sono stato distrutto e attaccato”

Infine, Mourinho ha chiuso così la propria intervista a Dazn: “Nella partita poi ci sono episodi, se poi la società vuole parlare non sono io che devo andare a parlare… Anche perché sono stato distrutto e attaccato per la mia etica ed educazione. Ma c’è stata anche una persona con squalifica di 3 anni per calcioscommesse che mi ha attaccato, mi fa soltanto piacere“. Dopo questo passaggio, Mourinho ha abbandonato l’intervista. L’allenatore portoghese si riferisce alle parole del presidente dell’assoallenatori Renzo Ulivieri, che in settimana aveva definito “gravi e inaccettabilile sue dichiarazioni post Monza-Roma.

Mourinho in conferenza stampa

“Deluso dalla società? No. Io lavoro per loro, il faccio il meglio che posso fare. Se entro nella direzione che qualche volta sono un po’ stanco di fare tanto, perché faccio tanto, sono più di un allenatore e qualche volta mi stanco. Però ho questa capacità di ritrovarmi di nuovo. E niente, domani vado al Tre Fontane per la Primavera, lunedì lavorerò per la partita di giovedì. Ritrovare forze e energie quando sei deluso di qualcosa è una capacità di noi allenatori, però ci sta.

La forza mentale ha una relazione diretta con la qualità dei giocatori. Adesso è molto trendy il mental coach, io l’unica cosa che posso fare è prendere i miei giocatori con i loro limiti. Oggi per esempio vedere Bove che poteva andare in prestito alla Triesina e vedere come ha giocato questa partita contro l’Inter… Quando vedo questa evoluzione dei ‘bambini’ per me è una cosa straordinaria. Ma mi rifiuto di rimanere nella domanda perché posso solo parlare bene dei miei giocatori. C’è un gruppo stanco morto che non riposa, che gioca sempre, che gioca in posizioni diverse dalle caratteristiche dei giocatori. Ogni tanto mi guardano come a dirmi: ‘Mister per favore toglimi’. E io li riguardo per dirgli: ‘Se non giochi tu gioco io’.

Belotti per me è un eroe. Non tanti giocatori giocherebbero nella sua condizione. Dybala gioca con una gamba. Posso solo parlare bene di questi ragazzi. Magari è solo un momento nuovo. Nella mia carriera quando perdevo una partita era molto dura per me da accettare la sconfitta e la analizzavo con i giocatori con molta aggressività ma ora guardo questi ragazzi con tenerezza e rispetto. Poi avere la certezza che i tifosi li guardano nello stesso modo in cui li guardo io e che li rispettano come faccio io mi dà una grande gioia e ancora più forza. Giovedì siamo qui di nuovo. 

Critiche per l’ultima partita? Sono stato chiaro, non ho mai messo in dubbio la qualità umana della persona nel senso della sua onestà. Mai. Ho detto che per me non ha qualità e che per me un arbitro deve essere empatico. Oggi per esempio al quarto uomo ho detto che sta andando in una bella direzione. La critica più forte che ho ricevuto? Mi dà una gioia molto grande perché arriva da chi ha preso 3 anni di squalifica per scommesse nel calcio e solo in Italia una persona così ha una posizione istituzionale così alta. Essere criticato da una persona così mi dà gioia perché significa che io sono di un pianeta diverso dal suo. 

L’affetto del pubblico? Si confonde tutto, noi con loro, è strano, arriva da noi e da loro. Ho avuto tanta di questa empatia nei momenti belli della mia carriera ma è facile così. Oggi abbiamo perso. Ma la gente ha capito tutto, ha capito cosa siamo noi e questo mi fa un piacere enorme. Se il calcio italiano non è più fatto per me? Io amo l’Italia e amo lavorare qui. Ho avuto tante esperienze nei primi due anni e ora anche in questi. Quando si parla del periodo all’Inter si parla di tanta gioia e tanta storia. Qua meno storia e meno gioia ma dal punto di vista umano è straordinario. Sto molto bene in Italia, questo mi aiuta. Nessun problema a questo livello”. 

Redazione

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