Il derby? “Non è, non deve e non sarà mai una partita come le altre”. Mai frase fu più giusta per descrivere una sfida dall’importanza di Roma-Lazio. Non c’è Atlantico che tenga per i tifosi del Roma Club New York, roccaforte giallorossa della Grande Mela. A letteralmente un oceano di distanza, continuano ad emozionarsi per la propria squadra e si preparano ad affrontare l’ennesimo derby.
“Il primo che ho visto è stato il 27 Novembre 1994 ed è quello che ricordo con più piacere: Lazio-Roma 0-3; Balbo, Fonseca, Cappioli, con Mazzone allenatore”. A parlare è il vicepresidente del club, Claudio Tamborra. Se gli chiedessimo i dettagli di quella giornata rimarremmo al telefono per giorni, ma tra meno di 24 ore è ora di rivivere un nuovo capitolo di questa storia. Però nessuno sbilanciamento: “C’è tensione. Sono troppo scaramantico per fare un pronostico. Per quanto riguarda la stagione io la vivo come il primo anno di un percorso triennale. La delusione post Bodo fu importante, ma adesso spero ci sia la possibilità di una rivincita”.
Criticato e lodato, ma Mourinho da quando è arrivato nella capitale ha avuto gran parte del popolo romanista dalla sua. “Penso che Mourinho sia una sfida per crescere sia per la società che per noi stessi. Come ha detto Daniele De Rossi: “Se stiamo qui a criticare Mourinho, a dire che sia lui il problema della Roma, credo che abbiamo sbagliato tutto”.
“Qui a New York, è bello perché è una piccola Little Italy”, continua Claudio. “Ci sono quasi tutte le squadre italiane e lo rende affascinante. Per questo New York è un pezzo d’Italia”. La Grande Mela sarà meravigliosa, ma la mancanza di Roma si sente. “Siamo riusciti a mantenere profonde radici con la città anche stando a 7000 km di distanza. La viviamo quasi come se fossimo lì. Quasi perché alla fine la mancanza delle partite sia in casa che in trasferta c’è. Ma siamo riusciti a diventare una famiglia, unita e compatta”. Una famiglia acquisita per Claudio, ma anche una famiglia effettiva, con suo figlio nato da qualche mese. La prima parola sarà “Daje” o “Good morning”? “Non mi interessa la lingua, ma non può tifare nessun’altra squadra che non sia la Roma [ride]”.
E Tamborra jr. potrà vivere sicuramente meglio l’amore per la Roma. Sia grazie al club, che alla grande visibilità del calcio italiano negli Stati Uniti. “È interessante questo fenomeno con sempre più proprietà americane nella Serie A. Adesso è più seguita rispetto ad un tempo, lo vedo anche sui social, ma anche con canali dedicati al nostro campionato. Tuttavia ha un ruolo secondario rispetto a Liga e Premier League. E la mancanza di vittorie in Europa da anni contribuisce a questo”. Intanto la sua Roma si gode i quarti di Conference League, sperando che il derby possa dare ai giallorossi il pass per qualcosa di più grande.
Credit Photo: Roma Club New York
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