Un gol di Greggi nel primo tempo, un altro del capitano Bartoli nella ripresa. In mezzo, la rete di Mijatovic per il pareggio soltanto momentaneo. Alla fine, la festa della Roma femminile che ha conquistato il primo scudetto della sua storia.
E’ successo tutto al Tre Fontane, casa della squadra di Alessandro Spugna che ha dominato il campionato, che ha fatto suo il primo match point scudetto dopo la vittoria sulla Juventus. E che ha saputo conquistare sempre di più i tifosi che non hanno mai fatto mancare il loro supporto. Anche oggi sold out l’impianto dell’EUR che subirà alcune modifiche e adeguamenti per permettere alle giallorosse di giocare lì la prossima Womens Champions League (alla quale sono già qualificate da settimane). Stadio che, oltre ai tifosi, nelle ultime due settimane ha ospitato in tribuna prima José Mourinho e Tiago Pinto, poi la nuova CEO del club, Lina Souloukou.
I numeri dicono tutto. Sessantadue gol in stagione, 21 vittorie in 23 giornate di campionato. Migliore attacco, migliore difesa. Un cammino incredibile in Champions League, alla prima partecipazione alla competizione.
Una gara indimenticabile giocata nella cornice dello stadio Olimpico contro il Barcellona (valida per i quarti di finale della competizione) con quasi 40mila tifosi presenti sugli spalti per un record storico e di valore per tutto il movimento, non solo per il club giallorosso. E già da quella serata europea i tifosi all’Olimpico intonavano “Vincerete il tricolor” in direzione di Bartoli e compagne. Poco più di un mese dopo, quel coro è diventato traguardo. Finalmente raggiunto. E al Tre Fontane è subito partita la festa per una squadra che, a cinque anni dalla sua nascita, ha conquistato il suo primo scudetto.
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