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Roma, nuovo direttore sportivo: irrompe Planes del Barcellona

La Roma continua la ricerca del nuovo direttore sportivo che dovrà sostituire il ruolo lasciato scoperto dopo l'addio a Gianluca Petrachi. Sono giorni di lavoro per i dirigenti giallorossi che dopo aver valutato il profilo di Victor Orta, ds del Leeds neopromosso in Premier, hanno virato le loro attenzioni su un nome nuovo, sempre spagnolo, ma dal profilo europeo.

Nella corsa quindi a nuovo direttore sportivo della Roma irrompe il nome di Ramón Planes, segretario tecnico del Barcellona. Nomenclatura che cambia, ma ruolo che rimane lo stesso: è lui il direttore sportivo e uomo mercato del Barcellona. La dirigenza giallorossa lo sta prendendo seriamente in considerazione, nonostante Planes abbia ancora un anno di contratto con il Barcellona e ci sia la ferma volontà del club blaugrana di continuare insieme a lui. 

Dopo Victor Orta è chiara la volonta della Roma di valutare anche profili dal respiro internazionale, insieme a tutti i nomi "italiani" valutati nel corso di questi giorni.

CHI E' RAMON PLANES

Arrivato al Barcellona nel 2018 insieme ad Eric Abidal, Planes è riconosciuto come uno dei più bravi nel suo ruolo. Una competenza silenziosa, discreta nel mondo del calciomercato. Si fa notare per la dedizione al lavoro e una metodologia di lavoro all'avanguardia. 

Prima dei blaugrana ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo in molti club spagnoli, rimanendo dal 2007 al 2012 per tanti anni all'Espanyol, seguendo poi Pochettino nel 2014 nella sua avventura inglese al Tottenham. Poi Elche, Rayo Vallecano e Getafe, fino al 2018 quando accetta la corte del Barcellona, prende ndo il posto di Robert Fernandez. 

Tra i tanti acquisti si ricorda quello di De Jong dal Ajax, ma anche l'aver fatto esplodere all'Espanyol il talento di Coutinho, scommessa vinta dopo l'annata non positiva all'Inter. 

 

 

Marco Juric

Aspirante scriba, si avvicina al calcio giocato grazie alla chioma fluente di Giovanni Cervone. Folgorato dalla prima autobiografia di Roy Keane, non si innamora del Manchester United, ma del Nottingham Forest. Dopo i primi trent’anni di osservazione partecipante, ha deciso di passare gli altri trenta che gli rimangono a scriverne.

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