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Roma, Calafiori torna a giocare: “Ce l’ho fatta, De Rossi mi è stato molto vicino”

A distanza di un anno dal bruttissimo infortunio subito, il giovane terzino della Roma Riccardo Calafiori lo scorso 16 settembre è tornato a giocare a calcio. Con la Primavera giallorossa ha riassaggiato il prato verde, non una cosa scontata dopo quel maledetto infortunio dell'ottobre 2018 che aveva messo a rischio l'intera carriera di Calafiori. La diagnosi era stata chiara e drammatica: "Lussazione del ginocchio sinistro, con la rottura di tutti i legamenti, dei menischi e della capsula”. 

Un macigno dal quale Calafiori è uscito vincente e lo ha voluto raccontare ai microfoni di Roma TV: "È stato un anno difficile, sicuramente il più impegnativo sia dal punto di vista calcistico che umano. L'operazione in America? Il viaggio sicuramente è stata la cosa più difficile che ho affrontato, avevo un ginocchio tre volte più grande dell'altro, avevo la febbre e mi sentivo insicuro. Il chirurgo che ho incontrato appena arrivato mi ha dato fiducia e forza, ero sicuro del buon esito dell'operazione. Se c'è stato un momento in cui ho temuto di non farcela? Il primo giorno di fisioterapia, non riuscivo ad alzare la gamba, ma già dal giorno dopo la situazione è migliorata e sono riuscito a rientrare in fretta". 

Un aiuto, soprattutto psicologico da "tanti compagni che mi hanno dato la forza per affrontare quel punto, diversi anche della prima squadra e non me l'aspettavo. Daniele De Rossi mi è stato molto vicino. La dedica di Dzeko? Stavo guardando la partita in ospedale e non mi aspettavo un gesto simile. Durante la stessa partita, Kluivert aveva esultato mostrando la maglia dedicata a Nouri, il suo amico. È stato bellissimo vederlo, non ci credevo".​

Ora inizia una nuova fase, dimostrare di essere quel talento di cui si parlava un gran bene. "Ho fatto il ritiro, aggiungendo sempre minutaggio sulle gambe e mi sono presentato pronto alla prima partita di campionato, poi è il mister a prendere le scelte. Non ho paura di giocare, fisicamente sto anche meglio di prima". Insieme a Bouah, amico e compagno: "Siamo molto uniti, è difficile perché è il suo secondo infortunio, so quanto è difficile recuperare. Noi due terzini della Roma in futuro? Magari, mi basterebbe giocarci insieme anche solo una partita. Ci penso spesso, spero che possa accadere". 

Redazione

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