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Roma, Calafiori domani vola negli USA: i perché di una decisione sofferta

Per Riccardo Calafiori inizia una nuova avventura. Dopo il gravissimo infortunio al ginocchio subito durante Roma-Viktoria Plzen di Youth League, il giovane difensore classe 2002 domani partirà per gli Stati Uniti dove verrà operato dall’equipe del Dott. Freddie Fu (lo stesso di Ibrahimovic) e inizierà il lungo percorso riabilitativo.

“Riparto da qui, è arrivata la battaglia più difficile della mia vita… Non ti temo assolutamente”, il messaggio social di qualche giorno fa. Allora la decisione di andare negli USA ancora non era stata presa, ma la diagnosi del Prof. Mariani a Villa Stuart era stata chiara: “Lussazione del ginocchio sinistro, con la rottura di tutti i legamenti, dei menischi e della capsula”. Un infortunio serio e molto raro nel mondo del calcio. Potrebbe non bastare un solo intervento, ma la priorità è recuperare completamente il ginocchio: una mazzata tremenda per un ragazzo di soli 16 anni.

Un percorso che inizierà domani dall’altra parte dell’Oceano, con la società e i giocatori sempre al suo fianco. Prima la dedica di Dzeko dopo la tripletta al Plzen, poi oggi con la visita a sorpresa di Capitan De Rossi. La Roma fin da subito si è messa a disposizione del ragazzo per capire insieme al suo entourage quale fosse la scelta migliore. Lunghi colloqui con il Prof. Mariani – fortemente consigliato proprio dalla società giallorossa – che è stato chiaro fin da subito sulla gravità dell’infortunio. Poi la telefonata a sorpresa di Damiano Tommasi. Proprio l’attuale presidente dell’AIC ha voluto chiamare Calafiori per incoraggiare il ragazzo nell’affrontare questo lungo percorso. Lui che nel lontano 2004 ebbe esattamente lo stesso infortunio, operato con successo proprio da Mariani.

Alla fine però la scelta è ricaduta sugli Stati Uniti. La stessa che aveva fatto Luca Pellegrini, ma per la quale la Roma era riuscita a convincere famiglia e procuratori ad operarsi a Villa Stuart. Allora si trattava di un “semplice” crociato, per Riccardo è qualcosa di più. Per questo non si è andati oltre i consigli, lasciando piena libertà al ragazzo. Domani il volo direzione Pennsylvania, per la sfida più grande della sua giovane carriera. “La vincerò”, aveva scritto dopo la diagnosi. Certo che la vincerai Riccardo, ne siamo certi.

Marco Juric

Aspirante scriba, si avvicina al calcio giocato grazie alla chioma fluente di Giovanni Cervone. Folgorato dalla prima autobiografia di Roy Keane, non si innamora del Manchester United, ma del Nottingham Forest. Dopo i primi trent’anni di osservazione partecipante, ha deciso di passare gli altri trenta che gli rimangono a scriverne.

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