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Roma, a tutto Florenzi: “Totti e De Rossi i miei più grandi idoli, poi i tatuaggi e quel lavoro al bar con mamma e papà…”

Alessandro Florenzi parla tramite il sito ufficiale della Roma. Lo fa rispondendo a 15 domande che i tifosi gli hanno posto nelle ultime settimane attraverso l’hashtag #AskFlorenzi. Molti gli argomenti trattati, anche extra campo, dalla famiglia ai tatuaggi, passando anche per la maglia della Nazionale.

Il centrocampista giallorosso inizia spiegando come mai la scelta del numero 24 sulla maglia: “Ho questo numero perché è un giorno speciale per me e mia moglie. Lo uso da quando ho iniziato a giocare a pallone e mi ha portato tanta fortuna”. Florenzi poi parla della sua “bella de casa”, la piccola Penelope: “È ancora presto per insegnarle l’inno della Roma, ma ci sarà tempo. Perchè questo nome? Avevamo un po’ di nomi e Penelope piaceva a mia moglie e poi è piaciuto tanto anche a me e quindi abbiamo scelto così”. Tra poco le dedicherà un tatuaggio: “Per adesso ne ho due ma ora farò il terzo perché devono essere dispari, sennò porta sfiga. Ho il nome del mio cane, il cuore con il 24 che è per mia moglie e i baffi per mio papà. A breve ne farò uno per mia figlia”.

Si torna a parlare di campo e Florenzi sceglie il suo preferito tra Messi Cristiano Ronaldo: “Intanto cominciamo col dire che sono  due grandissimi campioni e insieme a Neymar sono il meglio che c’è in questo momento. Calcisticamente parlando preferisco Messi”. Che vuol dire Nazionale. L’ultima immagine del centrocampista impressa nella mente dei tifosi è il salvataggio fatto a Euro2016 contro la Germania: “E’ stato un gesto d’istinto poi efficace per la squadra. E’ stato un salvataggio molto acrobatico e bello”.

Florenzi parla di Roma e della Roma: “Cosa ho provato la prima volta che ho indossato la maglia della Roma? Intanto una grandissima emozione perché quando indossi la maglia della tua città, e sei anche tifoso, è una grande emozione ed è tuttora un grande orgoglio. Poi nella partita contro l’Inter dove ho fatto il primo gol, lì ho realizzato il sogno che avevo da bambino”. Prima la maglia poi la fascia da capitano: “Calcolando tanti capitani che ci sono stati, gli ultimi due che ricordo sono Francesco e Daniele: per me sono loro i capitani della storia per quello che ho vissuto a Roma. E’ tanta roba portare quella fascia, ti dà un senso di appartenenza in più e loro due sono stati i miei più grandi idoli. Com’è giocare accanto a loro? E’ bellissimo giocare con loro, prima del giocatore viene l’uomo e sono stati di grande insegnamento. Posso solo ringraziarli”.

Infine Florenzi conclude con una curiosità. Se non avesse fatto il calciatore “probabilmente avrei lavorato al bar con mamma e papà”

 

Redazione

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