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Roma, 325 giorni dopo il ritorno in campo di Florenzi: “È una nuova rinascita”

La rincorsa di Alessandro Florenzi è finita. Dopo 325 giorni e due operazioni al legamento crociato del ginocchio sinistro, torna in campo il primo, vero, nuovo acquisto della Roma di Di Francesco. Domani giocherà titolare contro l’Hellas Verona facendo il suo esordio stagionale, dopo la sgambata amichevole contro la Chapecoense. Un nuovo inizio. “Una nuova rinascita”, come ha voluto sottolineare lui stesso ai microfoni di Sky Sport 24. Quasi un anno passato tra operazioni e allenamenti. Con la famiglia ed una grandissima forza di volontà unici appigli per tornare a sentirsi nuovamente un calciatore. “Ho imparato il valore del sacrificio e del lavoro. E questo ha aumentato gli affetti e le persone che mi sono state accanto”.

Contro il Sassuolo lo scorso ottobre il primo infortunio. Nessuno scontro, una stupida storta. Un piede che si impunta sul terreno di gioco. Poi le lacrime e quella frase a Luciano Spalletti uscendo in barella. “Mister mi sono rotto il crociato”. Già lo sapeva Ale. Nella notte la risonanza magnetica che confermava l’entità dell’infortunio. Senza paura, con la solita forza travolgente si operava e iniziava il percorso riabilitativo previsto dal protocollo. Quasi una normalità per i calciatori di oggi.

Da Sassuolo a Sassuolo. Il titolo dei giornali era già fatto, pronto ad essere pubblicato. Cinque mesi dopo Flo era pronto a tornare in campo. Ma come si dice, la fortuna è cieca ma la “sfiga” ci vede benissimo. E a pochi giorni dal ritorno in campo, un nuovo infortunio. Sempre allo stesso ginocchio. Le critiche piovvero su di lui e sulla Roma. “Hanno affrettato i tempi”, dicevano i critici. Nulla di tutto ciò. Lo ammise anche lo staff medico, dopo la seconda operazione: “È stata solo sfortuna”. Una sfortuna che ammazzarebbe chiunque. Ma non lui. testa bassa, forza di volontà e tanto lavoro. Con le persone più importanti a dargli forza: “Quel mese dopo il secondo infortunio ho sofferto di più e mia moglie e mia figlia mi sono state molto vicine“. Lavoro, allenamenti e tanti silenzi. Due infortuni allo stesso ginocchio sono un fardello pesante da togliere. Psicologicamente più che fisicamente.

Ma Ale ha superato anche questa. Domani la nuova rinascita. Lì, sulla fascia destra. A suon di sgroppate, come piace a lui. Senza paura però, perchè l’obiettivo di tornare a giocare è stato raggiunto. Solo adesso inizia il bello.

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Redazione

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