Robinho accusa l’Italia di essere un paese razzista. A distanza di pochi giorni dal processo in Brasile, l’ex gicatore del Milan ha parlato ai micorfoni di RecordTV a proposito della condanna per stupro ricevuta nel nostro paese.
L’ex attaccante rossonero ha collegato la sua condanna per stupro a episodi di matrice razziale dichiarando: “Se le accuse fossero state mosse nei confronti di un italiano bianco, sicuramente sarebbe andata in maniera differente. Grazie alla quantità di prove che possiedo, non sarei condannato.”
Nella giornata di mercoledì, il Supremo tribunale di giustizia brasiliano sceglierà se omologare la sentenza italiana e far scontare in Brasile i 9 anni di pena previsti per l’ex giocatore della Seleção. Durante l’intervista, Robinho ha precisato di aver avuto una relazione con la donna che lo ha denunciato, ma dichiarando che era “consensuale”.
“Abbiamo avuto un rapporto breve, superifciale. Ci siamo baciati, poi me ne sono andato. Non mi ha mai respinto o chiesto di fermarmi. Anche altre persone erano presenti. Quando ho visto che voleva stare con altri ragazzi me ne sono tornato a casa. Tutto è stato consensuale. Il mio DNA non è stato trovato, quindi avrei potuto menitre, ma io non sono un bugiardo” ha conluso il brasiliano.
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