Una vera e propria rivoluzione. Guilherme Alvim Marinato, portiere del Lokomotiv Mosca, è entrato nella storia del calcio russo per la seconda volta nel corso della sua carriera. Il trentenne ex Atletico Paranaense, primo brasiliano a vestire la maglia del suo attuale club, grazie allo scorcio di gara contro la Lituania nello scorso weekend è diventato ufficialmente il primo naturalizzato a giocare con la nazionale russa. Fenomeno sempre più frequente nel calcio moderno, ma allo stesso tempo tremendamente innovativo se contestualizzato in una nazione come la Russia, da sempre attenta a radici e origini, orgogliosa del proprio DNA, animata da un patriottismo che fa invidia al resto del mondo.
Come se non bastassero responsabilità, preoccupazioni e grattacapi fisiologici per chi, fra i pali, difende la rete della propria squadra, Guilherme dovrà dimostrare al popolo russo di meritare lo strappo alla regola, convincendo anche i tanti scettici con le sue doti da leader, proiettando lo spogliatoio di Leonid Slutsky verso ambiziosi traguardi a partire dagli europei del prossimo giugno. E chissà che da lui possa iniziare un lavoro certosino, alla ricerca di elementi che possano aiutare la Federazione russa a guardare avanti, evolvere il suo pensiero, allargando orizzonti e alzando l’asticella verso obiettivi di maggior rilievo grazie all’apporto di altri giocatori.
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