Nell’annuale celebrazione della Hall of Fame 2016 del Calcio italiano in corso di svolgimento a Palazzo Vecchio a Firenze, ovviamente non poteva mancare Gianni Rivera. Storico numero 10 del Milan, già presente nella Hall of Fame dal 2013, nonché primo pallone d’oro italiano, è stato un’autentica icona del calcio italiano tra gli anni sessanta e i settanta. Questa mattina ha parlato di Mancini, premiato con l’ingresso nel ristretto gruppo degli allenatori italiani degni di essere ricordati: “Purtroppo Mancini non l’ho avuto come allenatore. Mi sarebbe piaciuto vedere che rapporto avremmo avuto. Gli allenatori sono tutti bravi ma quelli capaci di far risaltare le proprie qualità sono pochi. Mancini aveva piedi giusti, quindi era difficile non dimostrare come allenatore quello che sapeva fare in campo”.
“Ogni tanto ti ricordano che fai parte della Hall of fame e ti senti ancora vivo – ha aggiunto Rivera – Nella Hall of fame possono starci tanti calciatori, allenatori e dirigenti. Con il presidente Tavecchio queste giornate si moltiplicheranno, diventeranno molte durante l’anno anche perche’ stiamo bene a Firenze”.
Alla fine Rivera conclude con uno spot per il calcio italiano e per le generazioni future: “Dobbiamo tornare a valorizzare i nostri settori giovanili perche’ i giocatori importanti passano soltanto dal nostro calcio. Le mamme italiane sono capaci di fare ancora bravi bambini, capaci di giocare a calcio”.
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