“Quando ero all’Amburgo un giornalista cominciò a chiamarmi ‘El General’, e da lì iniziarono a farlo anche i miei compagni. È un soprannome che mi piace, mi rappresenta”. A parlare è Tomas Rincon, che si concede a una lunga intervista sulle pagine di Tuttosport, iniziando proprio dalla genesi del suo soprannome.
Domani il centrocampista venezuelano scenderà in campo con il Torino contro la Juventus, la sua ex squadra. “Quando sono arrivato la gente mi guardava sospettosa, ma sapevo che avrei potuto fare un percorso importante qui e che avrei guadagnato la fiducia e l’affetto dei tifosi. La loro maglia per me non è particolarmente speciale, mi stimola solo perché è il prossimo avversario del Toro. È la maglia di un avversario”.
Da un inizio di stagione da regista al ritorno al ruolo di mediano… con una statistica particolare che lo riguarda. “Ho letto anch’io che sono il giocatore con la miglior percentuale di dribbling riusciti – 71% -, ma secondo me è sbagliata”.
Poi Rincon butta anche un occhio al futuro, con il suo contratto in scadenza nel giugno 2022. “Ho 33 anni, qui sto bene, ma ora non voglio parlare di futuro. Il presente è molto più importante perché dobbiamo fare punti. Se posso dare una mano e se la gente è contenta, a me farebbe piacere restare”.
Una battuta anche sul futuro di un suo compagno, il “Gallo” Belotti. “Non so se resterà, ce lo auguriamo, ma è una cosa che non riguarda me. Lo vedo molto bene e concentrato. È il capitano, un trascinatore, è molto importante per noi. Mi auguro resti a lungo”.
L’intervista completa sulle pagine di Tuttosport
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