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Il Bari soffre ma vince davanti a De Laurentiis: Antenucci-gol per le 35 candeline

La prima volta di Luigi De Laurentiis in trasferte da presidente del Bari dal suo insediamento ad agosto 2018, la prima volta di Franco Ferrari in gol con la maglia biancorossa, i 35 anni con rete decisiva dal dischetto – e sono 3 in altrettante partite – di Mirco Antenucci. Nella vittoria più sofferta che mai del Bari sul campo di un Rieti determinato e molto organizzato, ci sono tre firme.

Tre gioie diverse, ma degli stessi due colori: bianco e rosso. Ferrari e Antenucci hanno rimontato negli ultimi 17’, recupero incluso, lo svantaggio generato dal rigore del reatino Marcheggiani nel primo tempo in una domenica che ha visto il Bari esibire la sua versione opaca per un’ora abbondante, salvo ridisegnarsi con un nuovo modulo dopo l’avvio con la difesa a 3 e trovare negli ingressi di Awua e Ferrari i pilastri di una vittoria che ha lasciato tanto amaro in bocca in casa Rieti.

Sia perché il rigore realizzato da Antenucci è arrivato sul fischio finale, sia perché l’azione che ha generato il tocco di mano di Gigli sul tentativo di Ferrari é nata da un contatto tra Bianco e Zanchi all’altezza della linea di centrocampo. “Mirco é stato bravo a servirmi quella palla, poi il difensore l’ha toccata con la mano – racconta El Loco di Rosario – la dedica é per la mia ragazza, la famiglia e i tifosi. Martedì, dopo la sconfitta con la Viterbese, ci hanno applaudito e sostenuto. Ci hanno dato forza”.

Nella festa biancorossa per il 2-1, anche tanto nervosismo a distanza tra le panchine e le difficoltà a riportare la calma prima di riprendere la via degli spogliatoi. Per il Rieti, ancora zero punti in tasca e la consapevolezza di essere stato a 15 minuti dalla domenica perfetta nello stadio dedicato a Manlio Scopigno, uomo da grandi imprese come lo scudetto del Cagliari 1969/70. Alla fine la festa è stata dei 627 tifosi arrivati da Bari, che nel prossimo turno aspetteranno al San Nicola la Reggina in un derby del sud che sa di piani alti.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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