3 anni, 8 mesi e 21 giorni dall’ultima rete in Champions League: calcisticamente parlando, un’eternità. Era il 21 novembre 2012, Pato segnò con un tap in facile facile il gol del 3-1 definitivo contro l’Anderlecht su assist di El Shaarawy. Un ‘papero’ però già nella fase calante della parentesi milanista: com’è andata a finire poi da lì a poco la sua avventura a Milano è storia nota. Da idolo e simbolo all’oblio più totale: nodo allo stomaco e magone per la stragrande maggioranza dei tifosi del Milan, che da lì a poco si apprestarono ad accantonare per sempre in un angolo dell’armadio quella maglia rossonera col numero 7 sulle spalle.
Una ferita troppo grande, mai completamente rimarginata. In Brasile poi, Corinthians e Sao Paulo: del primo Pato, nemmeno l’ombra. Senza dimenticare la recente avventura al Chelsea, coincisa con l’ennesimo flop. Eppure la tentazione di poter rilanciare quel talento così grande quanto inespresso stuzzicava, eccome: ci avrebbe voluto provare Bielsa richiedendolo espressamente in vista dell’approdo sulla panchina della Lazio, sentendosi poi rispondere da Tare “No, grazie” per i troppi rischi derivanti dai numerosi infortuni occorsi in carriera.
Ad approfittarne allora ecco il Villarreal: dopotutto, a 26 anni si è ancora troppo giovani per essere definiti come ‘ex giocatori’. Poi i Preliminari di Champions League, l’occasione giusta per testare la produttività dell’investimento con Escribà che non ci pensa due volte: contro il Monaco Pato subito dal 1’. 36’ dopo, la pronta risposta: “Presente!” o meglio, “Sono tornato!”, colpo di testa e via, esordio con gol e ‘Submarino amarillo’ che pareggia i conti proprio grazie all’ex milanista. La partita è finita 2-1 per il Monaco, ma come inizio dell’ennesimo tentativo di rinascita del brasiliano, davvero non c’è male. E chissà che ai tifosi milanisti possa scendere una lacrimuccia pensando a ciò che sarebbe potuto essere ma che non è stato; con Tare che invece questa notte probabilmente non dormirà sonni così tranquilli. Nostalgia mista a speranza, 3 anni, 8 mesi e 21 giorni dopo Pato è tornato a graffiare anche in Champions: che sia davvero la volta buona? Dopotutto, davanti ad un talento così grande, forse davvero vale la pena di rischiare.
Alberto Trovamala
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