Tripletta in Copa Sudamericana e Independiente Medellin (quasi) piegato. 3-1 del Santa Cruz firmato da uno che l’Europa conosce bene. Edinaldo Batista Libânio, in arte Grafite, illumina ancora il Brasile. Tre volte in gol a 37 anni, nei sedicesimi di Copa. Che non sono bastati, in virtù del 2-0 degli ecuadoriani nell’andata dei sedicesimi.
Grafite è uno di quei fenomeni invisibili che sono duri a morire. Sostanzialmente lo si ricorda solo per il quadriennio a Wolfsburg, in cui è riuscito a conquistare una Bundesliga a suon di gol. 28 lui, nel 2008, 26 Edin Dzeko. Concorrenza stracciata. Prima e dopo l’avventura tedesca, però, davvero poche notizie. Brasile prima, Le Mans poi. Vince il campionato in Germania a 29 anni e… puff, scompare di nuovo. Paesi arabi, per poi ritornare in Brasile.
Anche dall’Asia il rumore dei suoi gol arriva in Europa, ma poca roba davvero. Ora – e questa è una certezza – è tornato nella sua terra, la Serie A brasiliana. Santa Cruz FC, per la precisione, club promosso dalla B dopo l’ultima stagione. A 37 anni, Grafite non si ferma, a costo anche di incappare in qualche problematica di carattere economico. Stipendi in ritardo o mai recapitati, tristi fatti lo hanno addirittura costretto ad aiutare i propri compagni pur di far arrivare loro con i trasporti ad allenamenti e partite. E nonostante il penultimo posto in campionato (8 gol in 17 partite), ha ancora voglia di stupire.
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