Retegui esulta con la maglia dell'Atalanta
Sempre Mateo Retegui. Un nome che sta assumendo sempre più i tratti della sentenza.
Una (doppia) sentenza che si è confermata anche a Como. L’Atalanta è tornata alla vittoria in Serie A dopo più di un mese. L’ultima era stata in casa contro l’Empoli. L’ultima prima che il numero 32 si infortunasse, però poi tornare il 14 gennaio contro la Juventus.
Una doppietta che vale e significa tanto. Per la squadra di Gasperini, che lascia alle spalle un periodo non positivo in termini di risultati e in grado di reagire allo spavento dell’iniziale vantaggio del Como nel primo tempo.
Per Mateo Retegui e per quello che rappresenta nello scenario nazionale e internazionale. Parlano i numeri (5 gol nelle ultime 4). Parla il campo. La sua carriera iniziò grazie al suo cane, rischiò di scegliere l’hockey al posto del calcio.
Ora è il capocannoniere della Serie A e attaccante della Nazionale. Dal Sud America all’Europa, dall’Argentina all’Italia: Mateo Retegui, il bomber dei Due Mondi.
Avevano bisogno l’uno dell’altro. Si sono guardati, incontrati, scelti. È bastato un attimo per innamorarsi. I percorsi di Mateo Retegui e l’Atalanta si sono trovati e uniti. A volte è questione di momenti. Per loro era il momento giusto. Per compatibilità, maturità, caratteristiche. E insieme hanno prima pensato e poi costruito un nuovo step del loro rispettivo cammino.
La maturazione dell’attaccante è stata pressoché totale. Una crescita fisica, come si può notare dalla sua evoluzione muscolare, tattica, nell’intelligenza con cui si muove e si fa trovare, caratteriale, nella capacità di essere riferimento certo e costante per i suoi compagni e, infine, tecnica, per la pregevole bellezza di alcuni suoi gol. Merito suo, dell’universo Atalanta e di un maestro come Gasperini.
Troppo importante per non sentirne la mancanza. Era il 21’ di Atalanta-Empoli del 22 dicembre quando Retegui lasciò il campo per un problema muscolare. Senza di lui, due pareggi e una sconfitta. È tornato nel 2025 e ha ripreso da dove aveva lasciato. La rete contro la Juve, quelle contro il Napoli e lo Sturm Graz e la doppietta a Como: 5 gol in 4 partite. Sono 16 in Serie A. In una parola: capocannoniere. Numeri importanti. Immagini nitide del suo ruolo. Immagini nitide di Mateo Retegui.
E pensare che deve la sua carriera al suo cane che fece incontrare in una spiaggia argentina suo padre e Diego Mazzilli, il suo scopritore. Anni dopo ha attraversato l’oceano. La chiamata e la scelta della Nazionale italiana, il passaggio in Serie A e la crescita nerazzurra. “Il calcio è quello sport dove si affrontano due squadre composte da 11 uomini e poi segna sempre Mateo Retegui”. Una regola certa, o quasi. La regola del bomber dei Due Mondi.
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