Si
è chiusa l’avventura napoletana di Pepe Reina, già da mesi promesso
sposo del Milan. Lo spagnolo, insieme ai suoi compagni, non è
riuscito a regalare il lieto fine ai suoi tifosi. Reina ritorna sulla
lotta scudetto, che ha visto ancora una volta prevalere la Juventus.
“Titolo perso a Firenze? Sarebbe
più giusto dire che la Juventus lo ha vinto la sera prima a Milano.
Sono stati più bravi di noi, non solo in campo. Rappresentano una
società potente. Forse in Italia soltanto il Milan e l’Inter
hanno questa forza. Il destino, in quel week-end, ha deciso per noi.
A volte mi viene da pensare e mi dico: magari non eravamo abituati a
vincere, dunque è venuta meno quella abitudine di prenderci partite
sporche. Poi rifletto e mi accorgo che o nove o dieci volte siamo
andati in svantaggio e le abbiamo ribaltate. Non c’è una ragione,
né me la sono fatta. Ma sono orgoglioso.
Gli
anni di Napoli sono
stati meravigliosi dal punto di vista sportivo e umano. Ho conosciuto
gente incantevole e siamo stati capaci, come squadra, di andare
vicino a un sogno. Lo avremmo voluto vivere assieme, perché s’è
creato un sentimento, tra noi e il pubblico, che avrebbe meritato la
più indimenticabile delle conclusioni. Napoli non si libererà di
me, tornerò spesso. L’addio? Posso
capire un club che, con un portiere di 36 anni in scadenza di
contratto, faccia la scelta di rinnovare. È una filosofia
aziendale che va rispettata. Poi è anche vero che i miei rapporti
con la proprietà non erano più idilliaci…”
Sugli
allenatori: “Benitez è il mio mentore, a Liverpool mi ha fatto
arrivare a livelli altissimi e poi mi ha dato la possibilità di
conoscere Napoli. Sarri? Con lui siamo andati oltre il calcio: ci ha
messo la faccia per me e gli dovrò gratitudine. È stato paterno
negli atteggiamenti, gli voglio bene e gli auguro tutte le fortune
che merita un uomo del genere
E
ora il Milan: “Ho
avvertito stima e penso che prepararsi al congedo in uno dei club
più titolati al Mondo sia una gratificazione assoluta per me. Il
passato è lì che parla e io posso e devo solo contribuire a fare
in modo che si tornino a vivere certe notti europee. Quella della
partita di Napoli sarà la data che aspetteremo con ansia io e tutti
i miei familiari. Non so come la vivrò, so che mi emozionerò,
come domenica scorsa, come ogni volta che ho messo piede in quello
stadio. Non smetterò di dire grazie”.
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