Abbiamo già affrontato in questa rubrica il tema della durata della gara in generale e del recupero delle perdite di tempo. Oggi conosceremo con maggiore precisione come il regolamento fissa, a proposito delle diverse categorie di calciatori, la durata dei periodi di gioco e dell’intervallo di metà gara. Ricordiamo che, in generale, il regolamento del gioco del calcio stabilisce che una gara si compone di due periodi di gioco di 45 minuti ciascuno, a meno che una diversa durata sia stata convenuta di comune accordo tra l’arbitro e le due squadre.
Ogni accordo riguardante una variazione della durata della gara (per esempio una riduzione di ciascun periodo a 40 minuti per via di una visibilità insufficiente) deve essere obbligatoriamente stabilito prima dell’inizio della gara ed essere conforme con il regolamento della competizione. In nessuna competizione ufficiale organizzata dalla FIGC è possibile per le squadre concordare una diversa durata dei due periodi di gioco, giacché non è previsto dai rispettivi regolamenti.
I calciatori hanno diritto a un intervallo tra i due periodi di gioco. La durata dell’intervallo non deve superare i 15 minuti. Il regolamento della competizione deve definire la durata dell’intervallo tra i due periodi di gioco. La sua durata può essere modificata solo con il consenso dell’arbitro. Se i due capitani si accordano di non fare l’intervallo, ma un calciatore insiste sul suo diritto al periodo di riposo, l’arbitro ha il dovere di garantirlo.
I calciatori hanno diritto a una pausa (per prassi, non meno di cinque minuti e, di norma, non più di quindici) fra i due tempi di gara. È previsto inoltre che i calciatori abbiano diritto a una pausa tra la fine dei tempi regolamentari e l’inizio di quelli supplementari. Non è tuttavia consentito che ci sia un’altra pausa fra i due tempi supplementari, a meno che il regolamento della competizione non preveda diversamente.
L’attività calcistica codificata come agonistica considera le seguenti categorie di calciatori:
La durata dei periodi di gioco, previo consenso della Federazione interessata e purché i loro principi fondamentali siano mantenuti, possono essere modificate nella loro applicazione per gare tra calciatori di età inferiore ai 16 anni, tra squadre femminili, tra calciatori veterani (con più di 35 anni di età) e tra calciatori diversamente abili.
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