La regola dodici, falli e scorrettezze, che abbiamo illustrato in altro momento, codifica “effettuare un TACKLE su un avversario” come una delle sette infrazioni punibili con un calcio di punizione diretto, quando l’arbitro considera che l’atto è compiuto con negligenza, imprudenza o con vigoria sproporzionata. Il regolamento, con questa espressione, individua l’atto di un calciatore che, nell’intento di sottrarre il possesso del pallone all’avversario che lo sta giocando, anziché intervenire sul pallone, interviene sull’avversario stesso. Stabilisce anche che un tackle che metta in pericolo l’integrità fisica di un avversario deve essere punito come grave fallo di gioco e se un calciatore, intervenendo in tackle, colpisce con un calcio l’avversario non avendo una reale possibilità di giocare il pallone, deve essere sanzionato con un calcio di punizione diretto o di rigore ed espulsione del responsabile.
Il FALLO TATTICO è un’infrazione che il regolamento inquadra tra i comportamenti antisportivi. Consiste in ogni accorgimento messo in atto per annullare o ritardare l’azione offensiva avversaria attraverso un contrasto irregolare (trattenuta, spinta, sgambetto, cioè contatto fisico) o un “fallo di mano”. Altro esempio di “fallo tattico” è quello posto in essere da calciatori di una squadra nei confronti del “regista” avversario (fonte del gioco) per impedirgli sistematicamente la giocata, soprattutto nei repentini capovolgimenti di fronte.
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