Aria di novità a Reggio. Qui, dove non a caso, la Serie B è ‘virtualmente’ ripartita con la presentazione dei calendari qualche settimana fa. Nuova (e importante) società, nuove ambizioni, nuovo allenatore, nuovo entusiasmo. Due cose son rimaste uguali: l’affetto dei tifosi (che davvero non è mai mancato, neppure nei mesi di buio) e il ds Massimo Taibi, che si è speso in prima persona per salvare la Reggina in estate e che – di concerto con Pippo Inzaghi – ha costruito una squadra di livello.
Colombi, Camporese, Obi, Ravaglia, Gagliolo, Canotto, Cicerelli, Majer, Gori, Santander più diversi giovani interessanti come Dutu, Pierozzi e Fabbian… Un rinnovamento importante, che legittima ambizioni di spessore. D’altronde, basta passare una notte (d’amore) al Granillo per respirare la voglia d’esser protagonista di una piazza che vive e trasuda calcio in ogni dove… “Assolutamente sì! Reggio è la mia seconda cosa ed è una piazza con pochi eguali in Italia, merita qualcosa di importante. Noi – spiega il ds Taibi – inizialmente pensavamo ad un anno di transizione per puntare ad un campionato da protagonisti l’anno prossimo, poi la società ha deciso di anticipare i tempi, così siamo passati da un mercato all’altro. E siamo davvero soddisfatti, crediamo di poter regalare tante gioie ai reggini… se le meritano! Ora per completare l’organico ci mancano un paio di tasselli in entrata e quattro o cinque uscite, ma direi che siamo già competitivi…”.
E come tutte le belle storie d’amore, c’è sempre un colpo di fulmine… La scintilla, in questo caso, che ha fatto rinnamorare Reggio è stata l’arrivo di Inzaghi in panchina… “Convincere Pippo è stato semplice perché ha capito la bontà del nostro progetto e allo stesso tempo entusiasmante. La sua figura, il suo appeal brillano di un entusiasmo coinvolgente. Devo dire che l’ho trovato uguale a quando giocavamo insieme… giusto qualche anno fa (sorride)… Metodico, passionale, dedito al lavoro 24 ore su 24. Infatti, l’unico problema è che mi fa dormire poco… Ogni notte mi chiama tra 00.30 e l’1, senonché– racconta Taibi – io alle 5.30 di mattina mi sveglio…”.
Un legame forte, sereno. Come Reggio. Come un delizioso scorcio sullo Stretto. La tempesta degli ultimi mesi della scorsa stagione è ormai finalmente alle spalle. Adesso la società punta ad una campagna abbonamenti importante (oggi è cominciata la seconda fase, con tantissime agevolazione per i tifosi e con testimonial proprio Taibi)… “E’ stato davvero difficile salvare la baracca anno scorso per tutte le note vicissitudini… Siamo stati bravi a chiuderci all’interno, a isolarci come gruppo. Io, come sempre, nel bene e nel male mi son preso tutte le responsabilità, ho fatto da parafulmine per i ragazzi… In quel momento lì la priorità era proteggere la squadra e penso di esserci riuscito… Retrocedere o fallire sarebbe stato un dramma, per la città e per i tanti dipendenti… Ora, finalmente, respiriamo…”.
Un’aria nuova, serena e soprattutto di amore, ben corrisposto, quello tra Taibi e il popolo reggino… “Reggio è parte della mia vita, è la mia città adottiva… E solo per lavorare qui posso rinunciare al contatto quotidiano con la mia famiglia, che è distante circa mille chilometri! C’è tanto amore reciproco e sai il troppo amore, soprattutto quando le cose non vanno bene, porta anche momenti di tensione o di scontro. Ma è bello così, ci prendiamo i momenti belli, che sono convinto saranno ancora tanti…”.
Il momento più bello è lontano poco più di settantadue ore e poi la palla tornerà a rotolare. A Reggio sarà più leggera, più serena per tutto quello che c’è oggi e che appena pochi mesi fa appariva utopistico… “Noi partiamo sicuramente per fare un buon campionato. Sappiamo che sarà una Serie B difficile, ma – conclude Taibi – diremo la nostra. La squadra ha una sua identità tecnico-tattica e vuol proporre calcio…”.
Una parola che, finalmente, risuona con un tono di leggiadra e passionale familiarità dalle parti di Reggio Calabria…
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