Stadio Granillo. Trentottesima e ultima giornata della stagione regolare di Serie B. Reggina e Ascoli si sfidano in uno scontro diretto che potrebbe valere i playoff per una delle due squadre. Le combinazioni per la qualificazione sono però sono complicate: entrambe devono sperare nel mancato successo di Palermo, Venezia e Pisa. Ma ai calcoli penseremo “a bocce ferme”.
Minuto 93:30. Il Palermo, dopo essere stato in vantaggio per 2-0, è stato rimontato sul 2-2 dal Brescia. Il Venezia ha perso a Parma per 2-1, stesso risultato con cui il Pisa è stato battuto da una retrocessa Spal. A Reggio Calabria si gioca con i palloni della disperazione e della speranza. Fabbian raccoglie il lancio lungo e serve il pallone a Gori, l’attaccante fa la sponda per Galabinov che apre per Canotto. Il classe ’94, che alla Reggina è cresciuto, calcia in porta. Una traiettoria, quella del diagonale rasoterra, che ai presenti allo stadio, ai tifosi, al Venezia e al Palermo sembrerà essere durata un’eternità, fino a quando il pallone non supera Leali e si infila in rete. Lo stadio impazzisce, così come Inzaghi: la Reggina è qualificata ai playoff (qui il calendario e la composizione completa).
Una stagione, quella – fino a questo momento – della Reggina, che ha visto toccare delle vette altissime, per poi rischiare di sprofondare, fino quasi a rischiare i playout. Dopo un’estate vissuta tra incertezze e paure, la nuova dirigenza aveva voglia di regalare gioia al popolo di Reggio Calabria, come dichiarato dal ds Massimo Taibi ai nostri microfoni (leggi qui l’intervista). E per raggiungere l’obiettivo, il nome su cui la dirigenza ha deciso di puntare è stato quello di Pippo Inzaghi: “Convincere Pippo è stato semplice perché ha capito la bontà del nostro progetto e allo stesso tempo entusiasmante. La sua figura, il suo appeal brillano di un entusiasmo coinvolgente. Metodico, passionale, dedito al lavoro 24 ore su 24“.
Entusiasmo subito visibile in campo. Hernani, Gori, Canotto, Majer, Fabbian e altri ancora. I nuovi innesti funzionano: sei vittorie nelle prime otto giornate, e un girone d’andata vissuto sempre ai piani alti della classifica. Poi, la doccia fredda. Grava ancora sulle spalle della Reggina la gestione precedente. Mercato di gennaio bloccato.
Il contraccolpo si sente, e si vede anche nei risultati. Otto sconfitte in nove partite a inizio anno. In più, una penalizzazione (7 punti, poi ridotti a 5), che avrebbe potuto far rovinare bruscamente i sogni della Reggina. Invece, come la storia insegna, a Reggio Calabria le penalizzazioni scatenano nell’ambiente una scossa in più (la salvezza con Mazzarri partendo da -11 insegna). Nonostante le difficoltà, la squadra, assieme al suo allenatore, da quel momento si è compattata, tornando a crederci. Fino ad arrivare al tiro di Canotto. Al momento, ciò che è stato fatto dalla squadra di Inzaghi è un mezzo miracolo. Perché mezzo? Per l’altra metà aspettiamo fine stagione…
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