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Il film di Reggina-Bari 1-1: gol, tensione e gemellaggio. FOTO

Ha avuto inizio nella festa delle due tifoserie, abbracciate tra cori e bandiere sventolate all'esterno del Granillo per celebrare un gemellaggio ultratrentennale, è finita con un pizzico di tensione tra i calciatori in campo e un punto a testa. Nel mezzo, 93 minuti – recuperi inclusi – di corsa, agonismo e nervosismo motivati dalla posta in gioco, molto alta. Reggina-Bari termina 1-1, con una grande firma a portare in vantaggio la formazione di casa e un gol contestato a pareggiare i giochi.

"Del mare abbiamo la profondità": l'accoglienza del Granillo

La lunga giornata di Reggio Calabria ha avuto il via intorno alle 13. Temperatura stranamente vicina ai 15 gradi, lo sciame biancorosso che dalla Puglia raggiunge il Granillo e il tifo amaranto che lo accoglie. Entrano insieme al Granillo, esaltando reciprocamente la storia di due club con 39 campionati di A (30 il Bari, 9 la Reggina) alle spalle. Un sodalizio ribadito sugli spalti: i tifosi della Reggina espongono uno striscione ispirato alla canzone Gente di Mare ("Del mare abbiamo la profondità, eterna fedeltà") chiusa tra due pugni uniti e con le foto del mare che bagna lo Stretto e il capoluogo pugliese a completare lo show.

Oltre 16mila sugli spalti: è record

Le emozioni al fischio d'inizio forse incidono anche sulle gambe dei giocatori. La certezza è che il primo tempo scivola via senza grandi emozioni: Corazza ci prova due volte per la Reggina, Frattali è attento. Antenucci si fa vedere solo con un tiro dal limite fuori misura, Denis lotta, prende un giallo e ne fa prendere uno agli avversari: il primo tempo si chiude senza reti e con sei ammoniti. Il dato da conservare è uno: le presenze record sugli spalti per la stagione, 16.092 che superano i 15.819 presenti del derby giocato tra Reggina e Catanzaro nello scorso ottobre.

El Tanque esalta la Reggina

Nel secondo tempo German Denis vince il suo duello personale con Mirco Antenucci: in coppia con Reginaldo, inserito per Corazza a formare una coppia da 74 anni sulla carta d'identità, fa sudare il duo Sabbione-Perrotta. A metà frazione ecco la spizzata del Tanque: Rolando crossa da sinistra, prende il tempo a Perrotta e stacca alle spalle di Frattali. Il boato del Granillo per la nona rete stagionale del centravanti argentino è di quelli che sanno di promozione. Vivarini risponde giocando le carte Terrani e D'Ursi, ma la seconda sliding door della partita la aprirà un difensore.

Minuto 88, Bari alla ricerca del pareggio e Reggina che difende con ordine. Punizione di Schiavone dai 35 metri, la palla arriva a centro area, dove Rossi – uno dei tanti ex – con Guarna e Bellomo – tocca e la palla arriva a Perrotta, che da pochi passi controlla e batte Guarna trovando la prima rete stagionale. A 105 metri di distanza, lo spicchio di curva occupato dai 1122 tifosi pugliesi esplode di gioia. L'arbitro Marchetti e i suoi assistenti invece sono circondati dai calciatori di casa, che reclamano la posizione di fuorigioco di Perrotta (partito oltre la linea ma servito di fatto da un avversario). Alla fine si gioca poco e si discute tanto: il capannello finale nel tunnel che porta agli spogliatoi, trattenuto a fatica, è il picco di una partita tesa ma conclusa con gli applausi di tutto lo stadio.

"Analizzare una partita del genere è difficile, l'arbitro ha sbagliato: c'erano due metri di fuorigioco" tuonerà Denis in sala stampa. Concetto ribadito dal suo allenatore Toscano ("C'era una squadra che meritava di vincere, eravamo noi: l'episodio ha condizionato il risultato"), mentre Vivarini – diciottesimo risultato utile consecutivo in panchina – e Perrotta esaltano lo spirito di squadra del Bari: "Non abbiamo giocato una grande partita, ma abbiamo rischiato poco fino al gol. Ci abbiamo creduto fino alla fine e siamo stati premiati". In vetta alla classifica, non cambia nulla: Reggina a +6 su Bari e Ternana. Per lo spettacolo, più che in campo occorre bussare sugli spalti. Almeno per questa volta.

Foto di Domenico Bari

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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