Domenico Fracchiolla - Credits: AC Reggiana 1919
Domenico Fracchiolla, nuovo direttore sportivo della Reggiana, si è presentato in conferenza stampa
Prende il via una nuova era in casa Reggiana, dove c’è stato un cambiamento importante a livello dirigenziale.
Qualche settimana fa, infatti, la società ha ufficializzato l’arrivo di Domenico Fracchiolla come nuovo direttore sportivo.
Il classe ’84 è reduce da una stagione positiva al Giugliano, con il club campano che è finito in zona playoff nel girone C di Serie C. Ora per lui è arrivato il meritato salto di categoria: la Reggiana, infatti, si è affidata a lui per costruire una squadra che possa migliorare i risultati dell’ultimo campionato.
Il dirigente pugliese si è presentato oggi, giovedì 26 giugno, in conferenza stampa: di seguito le sue parole.
Il nuovo direttore sportivo della Reggiana ha iniziato così la sua conferenza: “Ringrazio il presidente Salerno per le parole e il coraggio di questa scelta. Ringrazio anche il patron e il vicepresidente. Si sono dette tante cose sui giornali, invece il Giugliano ha capito la scelta anche se avevamo intrapreso un percorso; quando arriva una telefonata del genere non si può pensare di rifiutare. Non potevo non accettare, per me è un’opportunità importante. La Reggiana in questi anni ha rappresentato tanti valori tra cui soprattutto un lavoro con i giovani che è il mio cavallo di battaglia, e si è valorizzata in Serie B con tanti giovani. Si può continuare in questo percorso, sarà determinante il trade d’union con il passato. La Serie B è un campionato molto complicato. Ci tengo a ringraziare anche la famiglia Mazzamauro del Giugliano”.
Sugli obiettivi dell’anno: “L’obiettivo stagionale è il lavoro, chi ha intrapreso questo lavoro con me ha capito che l’obiettivo è provare a migliorarsi giorno dopo giorno. Dobbiamo lavorare in settimana affinché i giocatori abbiano l’atteggiamento positivo che è la base per giocare nella Reggiana”.
Fracchiolla ha poi parlato delle strategie che metterà in atto nella sua Reggiana: “La Reggiana ha sempre giocato con i giovani, la nostra è una strategia di mercato: vogliamo partire dagli under e prendere dei giocatori importanti. Io ho letto tanti nomi, alcuni sono nascosti e stiamo lavorando sia su giovani che su più esperti. Sui giovani ovviamente ci si concentra, perché se temporeggiamo su alcuni giocatori rischiamo di non prendere quelli bravi. Su Libutti siamo in chiusura, sicuramente sarà della Reggiana per il prossimo anno. Su Fiamozzi invece non ci sono novità, stiamo pensando. Vasic? L’ho già avuto, mi farebbe piacere riaverlo con me ma è chiaro che è una trattativa complicata anche con il giocatore sul quale il Palermo ha fatto un investimento. Non è un’operazione facile. Missori ci interessa, è un giocatore importante ma anche lui è stato un investimento del Sassuolo e potrebbe arrivare solamente in prestito. Avremo giocatori giovani in tutte le zone del campo che se la giocheranno con i più esperti. Sarà un vero e proprio mix in modo tale da dare la possibilità a Dionigi di scegliere la formazione come meglio crede. Ritorno di Destro? In questo momento stiamo andando su altri profili per l’attacco. Nel gioco delle coppie stiamo pensando di prendere un attaccante giovane ma anche due grandi, perché vogliamo avere più soluzioni offensive. Con Gondo ho parlato, gli ho detto che secondo me lui deve rimanere qui, arrivare in doppia cifra di gol perché gli manca questo. In questo ambiente può raggiungere un obiettivo prestigioso per la sua età”.
Sul rapporto con l’allenatore Dionigi: “Ci conoscevamo già, c’è stata anche una possibilità in precedenza di poter lavorare insieme. Vedo molto in lui quella che è la mia idea di calcio, con giocatori di gamba e di struttura: abbiamo tante similitudini, lui è una persona seria con il quale sto lavorando in piena simbiosi e che ha capito quali sono le idee della società. Dai primi giorni si sta già lavorando molto bene, poi è chiaro che stare insieme spesso rafforzerà il rapporto”. Il ds ha poi aggiunto precisando: “Sono una persona a cui piace molto vivere la società, il dirigente è un po’ un punto di riferimento per tante aree. Penso che il ds debba avere una presenza importante, deve stare a supporto di tutti e far rispettare le regole. Un dirigente deve anche pensare al domani, perché la cosa più bella è che a distanza di anni si raccolgono i frutti di quello che si è seminato”.
“La cosa bella di Reggio – ha aggiunto Fracchiolla – è che c’è la possibilità di essere al centro del calcio a livello geografico. Quando una società ti manda un calciatore deve rendersi conto di quello che è la Reggiana, perché credo sia interesse di entrambi vedere il giocatore nelle migliori condizioni possibili”.
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