Nell’uovo di Pasqua Don Carlo Ancelotti non ha trovato una sorpresa, ma un’altra, ormai prevedibile, rimonta del suo Real Madrid. Dopo un primo tempo di sofferenza con il Siviglia, nei secondi 45’ i blancos hanno rimontato e superato due gol di svantaggio, segnando il 3-2 al 92’.
Non era Champions, ma la mistica che sembra guidare il Real Madrid in questa stagione pare aver intaccato anche la Liga. Non sai né quando né come, ma sai che ci sarà un momento in cui si impadroniranno dell’inerzia della partita. E che, possibilmente, qualcosa avrà a che vedere Karim Benzema, 39 gol in campionato, ieri quello della vittoria nel recupero.
L’atteggiamento è quello del campione, i punti di distacco anche. Non c’è ancora l’aritmetica, ma la vittoria di ieri sa davvero di trofeo. Ora Ancelotti, con i suoi 75 punti, dista 15 unità dal secondo posto, condiviso proprio da Siviglia e dal Barcellona. Impossibile per gli andalusi recuperare, mentre al Barcellona rimangono sottili speranze. I catalani, infatti, devono ancora recuperare due gare, quella di oggi con il Cadice e quella della 21ª contro il Rayo Vallecano.
Insomma, è già più che lecito chiedersi quando il Madrid sarà matematicamente campione di Spagna dopo una stagione di lungo dominio.
Eliminiamo dalla disputa il Siviglia, che ora dovrà preoccuparsi di più dei rivali alle spalle, e concentriamoci sul Barcellona. Dando per vinte le partite che gli mancano, possiamo considerare un distacco virtuale di +9 punti. Di giornate alla fine ne mancano sei, e in caso di arrivo a pari punti i blaugrana avrebbero il vantaggio degli scontri diretti (avendo perso l’andata 2-1 ma vinto il ritorno 4-0).
Di conseguenza, se entrambe le pretendenti vincessero tutte le partite, il Real Madrid si proclamerebbe campione facendo almeno un punto alla 36ª giornata (11/05), quando giocherà in casa contro il Levante.
Questo significa che dovrebbe fare bottino pieno nelle gare precedenti con Osasuna (a Pamplona), Espanyol e nel derbi con l’Atlético (nel Wanda Metropolitano). Di mezzo, però, ci sarà la doppia sfida con il Manchester City a togliere energie e attenzione. Niente Europa per il Barça, ma nello stesso lasso di tempo ai blaugrana per tenere viva la lotta verrà richiesto di vincere con Real Sociedad, Maiorca e Betis, oltre al già citato recupero con il Rayo.
Se le cose dovessero andare per le lunghe, mentre il Real Madrid incontrerà il Levante, alla terzultima il Barcellona avrà il Celta. Cadice e Betis le ultime due avversarie per Ancelotti, mentre nell’improbabile finale di fuoco Xavi si giocherebbe tutto con Getafe e Villarreal.
Tanti calcoli, ma l’epilogo sembra già scritto. Il Real Madrid è vicinissimo a riprendersi la Liga che lo scorso anno gli avevano strappato i cugini dell’Atlético. Sarebbe importante, ovvio, perché nella casa blanca una stagione senza titoli è una stagione da buttare.
Ma lo sarebbe anche perché porterebbe Ancelotti a diventare il primo allenatore nella storia del club a vincere tutti e sei i titoli principali (Coppa, Supercoppa nazionale ed europea, Campionato, Champions e Mondiale per Club) e il primo al mondo a vincere tutti i campionati delle cinque migliori leghe europee. Il palmarès dice già 21, una cifretta così, ma quel +1 per Carletto sarebbe una straordinaria ciliegina sulla torta. O, chissà, magari +2, visto che anche nella sua amata coppa, quest’anno, non si sa mai né come né quando, ma un modo per spuntarla lo trovano sempre.
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