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Il preparatore Pintus: “Al Real squadra molto umile che si presta alle nostre ‘torture'”

Al termine della gara di Champions League tra il Real Madrid e il Manchester City, l’attuale preparato dei blancos, Antonio Pintus, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport, raccontando tantissimi retroscena molto importanti per capire il lavoro che fanno i calciatori per arrivare a giocare le partite a un certo livello. 

 

Le parole di Antonio Pintus

Pintus ha cominciato l’intervista spiegando come i campioni del Real Madrid si allenano quotidianamente e ha svelato come il suo lavoro negli anni non sia particolarmente cambiato: “In questo momento abbiamo una squadra molto umile, molto giovane, si prestano anche alle nostre “torture”. La mia metodologia nelle basi non è cambiata, si è adattata alla nuova soluzione che richiede il calcio attuale.C’è molta più intensità, molta più corsa. Si richiedono giocatori più tecnici. Senza i piedi non si può giocare a calcio ma occorrono anche capacità di corsa e forza“. 

 

 

Pintus ha parlato anche del grande lavoro che fanno Bellingham e compagni, spiegando le differenze tra i giovani, come l’inglese, Rodrygo e Vinicius, e i giocatori più avanti con l’età, come Modric e Kroos: “Bellingham è un esempio importante ma ne abbiamo tantissimi. Il calcio sta diventando questa, tecnica e velocità. Kroos e Modric sono due esempi agli antipodi. Abbiamo una squadra molto giovane e poi ci sono loro che hanno 39 e 34 anni. Sono un esempio per i più giovani perché lavorano tantissimi. Modric tutt’oggi ha grandi qualità di forza ed esplosività. Kroos, invece, è ancora ad alti livelli in termini di resistenza“.

Il preparatore ha raccontato come si sviluppano giornalmente gli allenamenti del Real Madrid e ha svelato chi è il giocatore più veloce tra i blancos: “Ci alleniamo sempre la mattina. Facciamo parecchi lavori individuali, soprattutto a livello fisico. I carichi sono individualizzati a seconda di cosa il giocatore in questione deve migliorare. A seconda dei test che abbiamo fatto capiamo la quantità dei carichi. Allora sui 30 metri se la giocano Rodrygo o Vinicius. Se fosse sui 30000 metri la vincerebbe Valverde su Vinicius ma non facile“. 

 

 

Pintus ha concluso raccontando la difficoltà di analizzare i dati sui singoli e come questi devono essere interpretati: “I dati ci arrivano sempre il giorno dopo ma non è così semplice studiarli. Per esempio il fatto di correre di più in una partita non è direttamente collegato al risultato. È normale che io da preparatore sia più felice se i miei calciatori corrono di più di quelli avversari“.

Redazione

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