“Questo ragazzo non è reale” è l’attestato di stima di Erling Braut Haaland rivolto al suo ex compagno di squadra – ai tempi del Borussia Dortmund – e amico Jude Bellingham. Lo stesso che due anni fa parlava così del norvegese: “Sono molto felice per lui, mi mancherà molto. Il City ha molta fortuna nell’avere un giocatore come lui”. Un rapporto coltivato ai piedi del “muro giallo” del Westfalenstadion. Oggi, sono i volti della nuova generazione: Real Madrid-Manchester City – match valido per l’andata dei quarti di finale di Champions League – sarà la loro occasione per potersi rivedere e abbracciarsi. Come ai vecchi tempi.
Dalle parti della Ruhr molti tifosi si stanno chiedendo quanti titoli in più avrebbero potuto vincere…se solo Bellingham e Haaland fossero rimasti in Germania. Dunque, uno dei più grandi “what if” della storia recente. Uno da Birmingham, l’altro da Salisburgo; sono bastati pochi allenamenti per potersi conoscere alla perfezione sia in campo che fuori. A testimoniarlo, quel siparietto contro il Besiktas in cui segnarono entrambi. Intervistato nel postpartita, Jude volle festeggiare la rete dell’amico norvegese con un bacio sulla guancia. In soli due anni hanno combinato 80 gol e 41 assist e hanno vinto una coppa di Germania. Per Bellingham è sempre stato semplice: pallone tra i piedi, sguardo alto e intuizione in profondità sui piedi di Haaland. Risultato? Quasi scontato; ovviamente gol.
Oggi, cos’hanno in comune Haaland e Bellingham? Sono i capocannonieri della Premier League e de La Liga, a quota 19 e 16 reti. Numeri che sottolineano, se ancora ce ne fosse bisogno, l’importanza e l’influenza dei due fenomeni. Decisivi e fondamentali: lontani da Dortmund, una nuova dimensione per entrambi. In una sola stagione, l’attaccante norvegese ha vinto tutto il possibile con i club; quest’anno potrebbe essere il turno di “Hey Jude”. Intanto, i due, si godono il primato di giocatori più preziosi del mondo, Questa sera, l’opportunità di rivedersi e dimenticarsi, anche solo per un’istante, della “rivalità” che per 180’ li dividerà.
“Hey brother. There’s an endless road to rediscover” (“Hey fratello. C’è una strada senza fine da riscoprire”). Nel testo di Avicii un senso di verità: quella strada senza fine che li ha fatti incontrare a Dortmund oggi li vedrà uno contro l’altro. E in futuro, chissà.
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