90’ per giocarsi tutto, o quasi. Clásico numero 257 ma non ci stancheremo certamente di dirlo: Real Madrid–Barcellona non sarà e non potrà mai essere una partita come le altre. Tanto meno quello in programma al Bernabéu. Nel suo piccolo, determinante: otto, i punti che separano le due squadre in Liga; tre sono quelli che potranno fare la differenza.
Comunque andrà, sarà un Clásico decisivo. In caso di vittoria del Real Madrid, i blancos allungherebbero il proprio vantaggio a undici punti chiudendo, dunque, virtualmente il campionato a sei giornate dal termine. Al contrario, se il Barcellona dovesse uscire dal Bernabéu con tre punti ricucirebbe il distacco, tornando a -5 punti dalla squadra di Ancelotti. Passano gli anni, cambiano le squadre ma la rivalità è sempre la stessa. Quattro vittorie nelle ultime cinque partite per entrambi i club: il messaggio è chiaro, nessuno vuole mollare ma il colpo del ko madridista è dietro l’angolo.
L’umore che si respira nei due spogliatoi non è certamente lo stesso. Si torna in Spagna dopo la parentesi europea che ha portato entusiasmo e consapevolezza da una parte, preoccupazione e nervosismo dall’altra. Contro il City, i blancos hanno dimostrato al mondo intero cosa significhi rappresentare la storia del Real: una partita che ha messo in evidenza la vera forza di questo gruppo: soffrire insieme, vincere insieme. E quando sente l’odore del sangue, il Madrid non sbaglia mai.
Dalle parti del Montjuïc, invece, sono poche le certezze a cui aggrapparsi. Tra polemiche e malumori – anche tra compagni – per la mancata qualificazione alle semifinali di Champions League, Xavi cerca di mantenere la calma e crede ancora di poter ribaltare tutto: “Dobbiamo riuscire a cambiare la situazione. Lasciamo che la rabbia e la frustrazione girino a nostro favore. Dobbiamo vincere per mettere pressione alla capolista e andare a cinque punti da loro: abbiamo l’opportunità di metterci in corsa”.
Sarà l’ennesimo trionfo madridista o il Barcellona riuscirà a riaprire il campionato spagnolo a sei giornate dal termine?
REAL MADRID (4-3-1-2): Lunin; Lucas Vazquez, Tchouameni, Rudiger, Camavinga; Valverde, Kroos, Modric; Bellingham; Rodrygo, Vinicius. Allenatore: Ancelotti.
BARCELLONA (4-3-3): Ter Stegen; Kounde, Araujo, Cubarsì, Cancelo; De Jong, Christensen, Gundogan; Yamal, Lewandowski, Raphinha. Allenatore: Xavi
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