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Real Madrid-Barcellona, atto I: catalani alla ricerca dell’impresa senza Lewandowski, Pedri e Dembelé

2 marzo, 19 marzo, 5 aprile. Si apre oggi un mese che vedrà giocarsi ben tre Clasicos. Le due semifinali di Coppa del Re (la prima si giocherà stasera al Bernabeu), sarà intervallato dal ritorno in campionato, nella partita già intitolata “la finale della Liga”. I due precedenti stagionali tra le due squadre hanno visto le merengues vincere in campionato, mentre i blaugrana hanno fatto loro quello giocato a Ryad, valso la vittoria della Supercoppa di Spagna e il primo trofeo per Xavi da allenatore del Barça.

Leggi anche: “Real Madrid-Barcellona, le probabili formazioni

Real Madrid alla ricerca di un Bernabeu in versione Champions

Una frenata vissuta tra dicembre e gennaio che ha compromesso il percorso in Liga (-7 dal Barcellona), ma che adesso sta dando il via a una nuova accelerata, come spesso succede a marzo, e con un gioiellino in più, Alvaro Rodriguez. Quando il gioco si fa duro, il Real Madrid inizia a giocare. Soprattutto quando la partita è in coppa e viene giocata al Santiago Bernabeu, come confermato dallo stesso Ancelotti in conferenza stampa: “Quando questa squadra si avvicina a un titolo, la temperatura si alza“.

E il Real, già vincitore di due trofei stagionali (supercoppa europea e mondiale per club) e con un piede e mezzo ai quarti di finale di Champions League, arriva a quella che è in tutto e per tutto una finale anticipata in ottime condizioni, ma reduce da un derby dispendioso contro l’Atletico. Proprio i catalani sono la squadra che ha rimediato la prima sconfitta in finale al Real da quando è partito l’Ancelotti-bis. “Non cerchiamo vendetta” ha detto l’allenatore alla vigilia. Ma si sa, in partite come queste anche la pretattica gioca una sua parte. Stimolo in più? Il Real Madrid non batte il Barcellona in coppa al Bernabeu da cinquantatré anni: l’ultima volta fu il 30 maggio 1970, con i gol di Grosso e del da poco scomparso Amancio.

Barcellona, Xavi senza i suoi pilastri

Dopo l’eliminazione dall’Europa League per mano del Manchester United e la sconfitta in campionato contro l’Almeria, il Clasico di questa sera assume ancora più importanza per il Barcellona. Una vittoria potrebbe allontanare una crisi che, in altri casi, potrebbe aprirsi, mettendo a rischio anche il vantaggio raccolto in Liga negli ultimi mesi. Eppure, i blaugrana si presentando a una partita potenzialmente spartiacque con tanti dubbi e problemi. Xavi dovrà fare a meno di Lewandowski, infortunatosi al ginocchio (qui le sue condizioni), ma anche di Pedri, assente già nel doppio confronto contro lo United, Dembelé e con Christensen in dubbio.

Devo essere onesto: sono favoriti”. Anche Xavi ha scelto la via della pretattica alla vigilia, non nascondendo però la motivazione: “Giocare al Bernabeu sempre mi motiva, mi stimola. Mi piacerebbe scendere in campo”

Busquets è un “classico”

Sergio Busquets diventerà questa sera il gicoatore più Clasico della storia. Con quello di questa sera, infatti, il capitano del Barcellona toccherà quota 46 partite giocate contro il Real Madrid, staccando due ex compagni di club e nazionale, Messi e Sergio Ramos, fermi a 45. Al momento, l’unico che può strappare il record a “Busi” è proprio il capitano del Real, Benzema, che ne ha giocati 5 meno.

 

Lorenzo Vero

Nato all’ombra della Torre Pendente nel giugno del 2000 e studente di Informatica Umanistica. Bastian contrario per natura, ho iniziato a seguire il calcio perché ai miei genitori non piaceva. Sin da quando ero un bambino riempio la testa dei miei amici con aneddoti calcistici di ogni genere. Con gli anni, assieme alla barba, è cresciuta anche la mia passione per questo gioco. L’obiettivo adesso è quello di raccontare in modo veritiero (con il cognome che mi ritrovo…) e appassionante anche la meno appetibile delle partite.

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