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Ancelotti: “Mbappé non sta mostrando la sua miglior versione, ma siamo con lui”

“Bisogna valutare tutte le cose e mantenere una comunicazione con il giocatore per migliorare in campo. Negli ultimi due match ha aumentato l’intensità. Bisogna sostenerlo, ma ciò non significa che debba giocare tutte le partite. A volte un po’ di riposo potrebbe fargli bene. Il suo problema è la continuità. Deve affrontare il momento, lottare, sacrificarsi. Sul piano dell’intensità è migliorato e questo è quello che mi rimane”. Così, Carlo Ancelotti ha analizzato il momento complicato che sta vivendo Kylian Mbappè, sicuramente il più difficile nella sua nuova esperienza in Spagna. 

L’allenatore dei blancos ha poi proseguito: “È consapevole di ciò che sta facendo e di quello che può fare. Noi siamo con lui. È un giocatore che non sta mostrando la sua miglior versione, ma ce ne sono altri che non lo fanno e non sono nemmeno consapevoli di non farlo”

E per quanto riguarda il calcio di rigore sbagliato contro l’Athletic Club (il secondo consecutivo dopo l’errore in Champions League contro il Liverpool): “La cosa più importante è che ne è consapevole. Per quanto riguarda i calci di rigore, dipendono dai momenti. Mbappé era motivato a San Mamés”.

Il messaggio di Mbappé sui social

Nonostante l’errore, il calciatore francese ha voluto analizzare così – sui social – il proprio momento negativoBrutto risultato. Un grosso errore in una partita dove ogni dettaglio conta. Me ne assumo la piena responsabilità. Un momento difficile ma è il momento migliore per cambiare questa situazione e mostrare chi sono”.  

Da quando veste la maglia dei blancos, Mbappé ha realizzato 10 gol e fornito 2 assist e ha vinto una Supercoppa Europea contro l’Atalanta.

Ancelotti: “Tu mi hai tirato una bastonata, vero?”

Sempre nel corso della conferenza stampa, Ancelotti ha cercato di ironizzare e stemperare sulle critiche ricevute e rivolte nelle ultime settimane. A una domanda posta da un giornalista, l’allenatore ha ribattuto: Tu mi hai tirato una bastonata, vero?” e poi: “Sì, sicuramente. Però niente di personale, solo critiche professionali”. Ancelotti non è sembrato risentito della situazione: “Molto bene, lo apprezzo”

Un siparietto che si è ripetuto poco dopo, con un altro giornalista: “Come vi ho detto, quando parlo di critiche accettabili vuol dire che le ritengo anche giuste in qualche modo. Questo è normale. Se mi chiedete quali mi diano più fastidio, vi dico che ci sono quelle che incidono sul personale e lì mi dà fastidio. Colpiscono la mia persona. Quando riguardano il mio lavoro, una sostituzione sbagliata, una formazione sbagliata questo riguarda solo il come si lavora. Colpire la persona significa colpire chi sei. È come la differenza tra il dire a qualcuno che hai fatto qualcosa di stupido o che sei stupido. È diverso.

Redazione

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