Ranieri, trionfo in campo… e fuori: le 20 migliori frasi dell’allenatore per il suo Leicester
Le parole sono finite, così come gli elogi. Rimangono gli occhi lucidi di fronte all’impresa di una squadra che è diventata di ognuno di noi. Fearless, dall’inizio alla fine. Champions, nient’altro da aggiungere. Quella del Leicester è la festa di tutti. Dall’Inghilterra, all’Europa, al mondo intero. Una città diventata in pochi mesi il centro del calcio. Merito di un gruppo variegato e meraviglioso, guidato da un allenatore-eroe. Ranieri è il simbolo della rivalsa, dell’orgoglio, della signorilità.
Una sfumatura di Italia nell’élite dei grandi. Il sorriso per nascondere la tensione, le lacrime trattenute a fatica. Claudio non ha sbagliato nulla, è stato il principe perfetto per la sua Cenerentola. E non solo in campo. Al di là dell’impresa sportiva, rimarranno le sue parole pronunciate fuori dal campo; un manifesto ideale riassumibile in 20 frasi, da giugno a maggio. La sintesi di un viaggio nella favola.
“Dovremo giocare ogni partita come se fosse l’ultima. Prima di tutto dobbiamo lottare, poi potremo anche giocare”.
“Ho promesso una pizza ai ragazzi il giorno in cui termineranno una gara senza prendere gol. Ma forse loro non amano la pizza…”.
“Io ho pagato le pizze, voi pagate per la salsiccia. Sono l’uomo della salsiccia” – quando un macellaio di Leicester aveva creato una salsiccia in suo onore, ndr.
“Le previsioni dei bookmakers? Non ci credo. Avevano detto che il primo allenatore ad essere esonerato sarei stato io. Il primo! Io, Claudio Ranieri!”.
“Io voglio uomini intelligenti. Se in squadra hai uomini intelligenti puoi migliorare anche i giocatori”.
“Alcuni dicono che chi è primo in classifica a Natale poi vince il campionato. Ma questo è un campionato strano. È tutto strano… È una pazza, pazza Premier League”.
“All’inizio quando qualcuno sbagliava dicevo: ‘Dilly-ding, dilly-dong, sveglia, sveglia!’. Oggi che è Natale ho regalato a tutti i giocatori e allo staff una piccola campanella”.
“Bisogna fare come fanno gli scalatori: guardare sempre in alto. Se guardi giù, sei finito”.
“Noi siamo come Forrest Gump? Perché dovremmo smettere di correre, correre e correre ancora?”.
“Vardy? Pressa e lavora senza fermarsi mai. Io voglio dei soldati e lui non è un calciatore ma un fantastico purosangue. Gli dico sempre: ‘Sei libero di andar dove vuoi, ma ci devi aiutare quando perdiamo palla, è tutto ciò che ti chiedo. Se inizi a pressare, i tuoi compagni ti seguiranno’”.
“Tutti i miei giocatori meritano di giocare. Non voglio che chi non gioca sia felice di stare in panchina”.
“Ho detto ai miei giocatori: ‘O quest’anno o mai più’. In un’era in cui i soldi sono tutto, possiamo dare speranza a chiunque ci segua”.
“Sono felice se la tifoseria è felice, tutti lavoriamo duramente e crediamo nello stesso obiettivo. Qui non ci sono egoisti, tutti fanno parte del progetto. Sono felice se i tifosi sono felici perché sono incredibili”.
“Non soffriamo la pressione, non c’è pressione. Ce la godiamo, i tifosi sognano, noi lavoriamo”.
“Tutto il mondo spera che il Leicester vinca la Premier. Abbiamo già vinto, la prossima stagione saremo nell’élite. Continuiamo a lottare”.
“Dilly ding, dilly dong. Siamo in Champions! Complimenti a tutti, ora andiamo a vincere il titolo. Meritiamo un finale felice, come nei film. Pochettino, keep calm”.
“È fantastico quando prima di una partita vedo una signora anziana con la maglia del Leicester fuori dallo stadio. E allora penso: ‘Incredibile, questa gente viene a tifare per noi’. Questa per me è emozione”.
“Kante correva così velocemente che ho pensato che avesse una batteria nascosta nei pantaloni. Non si ferma mai, nemmeno in allenamento”.
“Mente aperta e cuore aperto, batterie cariche e via, correte liberi. Chissà, forse a fine stagione, faremo due feste a base di pizza”.
“Sono lo stesso che è stato mandato via dalla Grecia, non sono cambiato, posso solo dire: provateci sempre e credeteci”.
Well done Claudio. Good job!