Tra poco sarà tempo di esordio con il Watford per Claudio Ranieri, che deve preparare la squadra al match contro il Liverpool, in programma sabato 16 ottobre alle 13.30. L’ex allenatore della Sampdoria si è concesso in un’intervista a Radio anch’io lo sport. Oltre ad aver parlato di Juventus e Roma, ha toccato altri temi, tra cui il Cagliari e il problema simulatori nel calcio.
“Non sono un normalizzatore. – spiega Ranieri – Ognuno ha il proprio modo di affibbiare etichette, ma a me interessa allenare e fare bene il mio lavoro“.
L’allenatore romano ha parlato anche del Cagliari, squadra allenata all’inizio della propria carriera, tra il 1988 e il 1991. “Non è facile allenarli, perché ci vorrà tanto lavoro, spirito di sacrificio, bisognerà credere nel progetto. Penso però che possano disputare un buon campionato. Io non sono mai stato contattato prima dell’ingaggio di Mazzarri“, chiarisce Ranieri.
“Quando giocavo io non vedevo tutti questi presunti colpi in faccia, il Var dovrebbe analizzare questi episodi“, spiega l’allenatore del Watford sul tema simulazioni. “Ci sono tanti calciatori che vengono colpiti sul petto o sulla spalla, ma si mettono subito le mani in faccia. Il Var vede tutto e dovrebbero scattare le ammonizioni. Una volta c’erano più simulazioni in area, oggi invece va di moda mettere la mano al volto“, conclude Ranieri.
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