Un aereo da Londra e un salto a Villa Stuart, prima di firmare il contratto che lo legherà alla Roma fino al termine di questa stagione. L’avventura di Claudio Ranieri con il club giallorosso è ormai sul punto di cominciare, ma nel seguire gli sviluppi del suo ritorno nella Capitale in tanti si sono posti la stessa domanda: perché Ranieri ha svolto le visite mediche a Villa Stuart?
“Non è mica un calciatore!”. Ecco, risposta sbagliata. Non solo l’allenatore, ma anche tutti gli altri singoli componenti di ogni staff tecnico, infatti, devono sottoporsi periodicamente a una serie di test fisici che accertino la loro idoneità a lavorare sul campo. “Non è nulla di straordinario, anzi. Gli allenatori, sotto questo punto di vista, devono essere controllati esattamente come se fossero dei calciatori“, spiega il dottor Giuseppe Palaia, quarant’anni d’impegno nel ruolo di medico sportivo tra l’U.S. Lecce e il Basket Brindisi.
“Ogni sei mesi, allenatore e staff devono svolgere una serie di test che li abilitano all’attività agonistica. Prima si procede all’ordinaria routine con gli esami di laboratorio, poi deve essere effettuato l’elettrocardiogramma, a riposo e anche dopo una prova sotto-sforzo. Si passa poi all’ecocardiogramma e, infine, alla spirometria”, conclude Palaia. Niente di strano, allora, nell’iter seguito da Ranieri prima di firmare il contratto con la Roma.
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