Jacobo Ramon (IMAGO)
Le parole del nuovo difensore del Como, Jacobo Ramon, sul suo arrivo in biancoblù e sul rapporto con i compagni.
Arrivato dal Real Madrid, Jacobo Ramon si è subito fatto notare con la maglia del Como. Difensore classe 2005, quasi due metri d’altezza, ha colpito per la calma e la sicurezza con cui affronta ogni intervento, qualità che gli hanno permesso di distinguersi già dai tempi di Valdebebas, la storica cantera dei blancos in cui era entrato a soli otto anni.
Dopo dodici anni passati a “La Fábrica”, la chiamata è arrivata da Cesc Fàbregas. Un contatto rapido, diretto, che ha convinto Jacobo ad abbracciare senza esitazioni il progetto biancoblù, definito dal giovane spagnolo “ambizioso e perfetto per continuare il mio percorso”. La presenza di altri connazionali in squadra, da Nico Paz ad Assane Diao, ha reso l’inserimento ancora più naturale.
I primi passi in Serie A sono stati incoraggianti: Ramon ha trovato spazio da titolare e non ha nascosto la sorpresa per un adattamento più rapido del previsto. Reduce da un anno importante con Ancelotti, in cui ha assaggiato sia la Liga che la Champions League, Jacobo è ora concentrato sul nuovo campionato.
Di seguito le sue parole a La Gazzetta dello Sport.
Sul suo approdo al Como, Ramon ha spiegato che Fabregas ha avuto un’influenza importante: “Con Cesc ci siamo capiti subito. Il progetto è ambizioso, ho trovato un ambiente perfetto e tanti amici già in squadra. Ho iniziato subito con due gare da titolare e non potevo chiedere di meglio. Mi ha detto che ero perfetto per lui, e io ero felicissimo di venire”.
Sulle prime impressioni in Serie A: “Mi sembra un campionato più fisico rispetto alla Liga. In Italia ogni partita è difficile e il livello è molto competitivo. Qui al Como c’è un’idea di calcio molto simile a quella spagnola: possesso, costruzione dal basso, tecnica. Sono cose che fanno parte della mia formazione”.
I compagni hanno dato una mano: “Nico Paz è un amico fraterno, non mi sorprende quello che sta mostrando. Conosco bene il suo talento e spero resti a lungo con me al Como. Fabregas? In poche settimane ho già imparato tantissimo. L’anno scorso ha fatto un grande lavoro e avere lui come allenatore è un privilegio”.
Infine, sulla vita a Como: “La città è splendida, lo stadio trasmette grande energia e i tifosi sono caldissimi. Ambientarmi è stato facile”.
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