Quando parla Mino Raiola è sempre una notizia. Non fanno eccezione le ultime dichiarazioni rilasciate dall’agente a The Athletic, a cui, fra le altre cose, ha parlato del presente e del futuro di tre fra i suoi migliori assistiti: Erling Haaland, Zlatan Ibrahimovic e Paul Pogba.
Le più sorprendenti, probabilmente, riguardano il centravanti norvegese, con Raiola che ha ammesso che avrebbe potuto scegliere una destinazione più ambiziosa per lui rispetto al Borussia Dortmund: “Con Haaland ci siamo sbagliati tutti, ha fatto le cose in maniera molto più veloce di quanto tutti si immaginassero. Il suo sviluppo ha superato la tabella di marcia. Probabilmente sono stato troppo prudente quando ho detto ‘oh no, andiamo a Dortmund invece di non so dove’”.
“Ne sono convinto al 100% e tutti ne sono convinti, questo ragazzo può andare in qualsiasi club, dovunque voglia, è già su questo livello. E l’avrebbe potuto fare l’anno scorso. Ma magari l’anno scorso c’erano ancora squadre che dicevano ‘era nel Red Bull, potrà farcela in un’altra squadra?’”, ha aggiunto riguardo ad Haaland.
Poi, fari puntati su Ibrahimovic: “Deve giocare altri tre o quattro anni per sé”, dice Raiola, che poi scherzando aggiunge: “Poi giocherà altri otto anni in cui tutti i guadagni andranno a me. Quindi per me può giocare almeno fino a 50 anni”.
Da un ex Manchester United ad uno che la maglia dei Red Devils è tornato a vestirla dopo la parentesi con la Juventus, Paul Pogba. “I proprietari del Manchester United mi hanno detto che avevo ragione io quando hanno ricomprato Pogba. Perché io non volevo portarlo via, fu Ferguson che non credette in lui”, ha esordito Raiola.
Successivamente, all’agente viene chiesto se Pogba (che lui stesso ha dichiarato in partenza poco tempo fa) sia sottovalutato: “Dipende se parliamo dei professionisti o dei tifosi. Perché se parliamo di professionisti, parlo con molti direttori sportivi, allenatori, manager e lui è ampiamente apprezzato”, risponde.
“Il giorno in cui Pogba non avrà un club, lì potremo dire se è apprezzato a sufficienza o no. Ma oggi se qualcuno mi chiede ‘puoi trovargli una squadra?’ rispondo che anche mio nipote di 5 anni troverebbe un club di alto livello per Paul”, ha aggiunto.
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