Brividi fino al recupero, poi si può scatenare la festa. Il Racing Club de Avellaneda è campione d'Argentina per la 18esima volta nella sua storia. Ai ragazzi di Coudet è bastato l'1-1 sul campo del Tigre, dato il concomitante pareggio casalingo (con il medesimo risultato) del Defensa y Justicia contro l'Union Santa Fe. Sarà dunque del tutto irrilevante il big match in programma nell'ultima giornata tra le prime due in classifica, che ora vede il Racing a 56 punti contro i 52 degli avversari.
E fino al 90' il trionfo sembrava poter essere ancora più rotondo per la squadra di Diego Milito (oggi dirigente, ma al suo terzo titolo tra le file del Racing dopo quelli conquistati nel 2001 e 2014 da giocatore). Augusto Solari (secondo cugino di Santiago) aveva portato in vantaggio i biancoazzurri nella ripresa, mentre il Defensa y Justicia, obbligato a vincere, subiva invece il gol dello 0-1 allo scadere. Poi nel (lungo) recupero delle due partite succede di tutto: prima pareggia il Tigre, poi il Defensa, sfruttando un errore del portiere ospite stordito da un petardo. C'è ancora un minuto per riscrivere il campionato argentino, ma la storia non cambierà più. Racing campeon.
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