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Quattro gol alla Lupa, il Foggia torna a vincere allo Zaccheria

Il Foggia torna a sorridere. Dopo quattro pareggi consecutivi in casa, i ragazzi di De Zerbi superano la Lupa Castelli Romani, ultima della classe, per 4-1. Nonostante il momento non esaltante della squadra, il pubblico rossonero risponde alla grande con circa 9mila persone sugli spalti. Il Foggia parte subito da Foggia e passa al 5′: Angelo spara un siluro che si insacca dritto all’incrocio dei pali, con il brasiliano che corre subito sotto la curva ad esultare per la sua prima rete in rossonero.

Per quasi tutta la prima frazione – come spesso accade – il Foggia schiaccia nella propria trequarti gli avversari, andando spesso vicino al gol con Iemmello, che si vede annullare anche due reti per fuorigioco. Ma al 40’ la gara improvvisamente cambia volto, con Gurma che va via in contropiede e costringe Narciso ad atterrarlo in area: calcio di rigore e rosso per il portiere rossonero. Dal dischetto va Morbidelli che deposita alle spalle del neoentrato Micale. Inerzia del match completamente ribaltata, tra i mugugni del pubblico di casa che allo scadere dei primi quarantacinque minuti, non risparmia qualche fischio per i ragazzi di De Zerbi. Nonostante l’inferiorità numerica, il Foggia tira fuori gli artigli e aggredisce con più insistenza gli avversari.

Il subentrato Chiricò va in duetto con Iemmello, chiudendo il triangolo con un tocco easy, a porta vuota, che vale il gol del nuovo vantaggio. Il Foggia va sulle ali dell’entusiasmo e Angelo cade in un dejavu dolcissimo: il brasiliano, infatti, fa esplodere un altro destro, riuscendo a ripulire dalle ragnatele anche l’incrocio dei pali dell’altra porta. Avete presente il Seedorf in un Inter-Juventus di 14 anni fa? La doppietta del brasiliano è più o meno quella. Dulcis in fundo, Angelo scappa di nuovo, il connazionale Gobbo Secco lo atterra e l’arbitro lo espelle.

La Lupa – senza portiere e senza cambi rimasti – manda tra i pali Di Bella. Sarno lo batte e il Foggia cala il poker. A fine gara, coro dello stadio rossonero inneggiante al solo nome di Angelo, autore di una prestazione a dir poco maiuscola. Riprende dunque la rincorsa del Foggia verso il primo posto, che ora dista due punti visto il pari tra Benevento e Matera di ieri.

A cura di Francesco Beccia

Gianluca Di Marzio

Ci ho messo più di trent'anni per tornare dove sono nato. Non conoscevo le strade, non sapevo a memoria le vie, ricordavo solo il nome della clinica -Villa Stabia- dove mia madre mi aveva dato alla luce. Più di trent'anni sì, non proprio un figlio modello per la mia città, Castellammare di Stabia, una trentina di chilometri da Napoli. Lì sono nato il 28 marzo del 1974, sono Ariete per gli amanti dei segni zodiacali, non chiedetemi l'ora e comunque non sono un fanatico degli ascendenti.

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