Ha portato il Real in finale contro il Bayern e ha aperto la serata di Kiev. Karim Benzema, quando serve, c’è. Per questo Zidane se può non ci rinuncia mai, perché è un “attaccante moderno che non è soltanto gol”. L’allenatore con le sue sentenze spesso riesce a calmare una tifoseria insoddisfatta e rumorosa. Karim – uscito spesso dal campo fischiato – è poi riuscito a trasformare i mugugni del Bernabéu in applausi.
Colpa di alcuni errori veramente clamorosi, ‘colpa’ anche di un pubblico molto esigente, abituato a chiedere di più. Ancora e ancora. Non importa se nelle tue oltre 400 presenze con il Real Madrid hai segnato più di 190 gol, arriverà sempre un Morata, un Higuain, un Asensio di turno che i sondaggi della stampa vorranno vedere in campo più di te.
Negli undici in campo dal 1’ a Kiev Benzema c’è. C’è anche quando il rilancio suicida di Karius manda sul suo piede la palla dell’1-0. Stava provando ad arrivare su quel pallone, ci credeva. Un’altra firma per entrare ancora di più nella storia.
Una parola buona sempre garantita e lo stesso vale per Cristiano Ronaldo che più di una volta ha invitato il Bernabéu a non fischiarlo, a incitarlo. Anche pubblicamente, davanti alle telecamere e con gesti plateali. CR7 ama giocare con lui, lo spogliatoio è con lui.
Personaggio particolare, Benzema. Il ragazzo di periferia introverso e
tenebroso diventato stella a Lione. In Francia Karim ha mostrato un
repertorio praticamente infinito, giocate da fantascienza e gol
pregevolissimi. I portieri spesso ridicolizzati, i movimenti da
centravanti immarcabile. I 35 milioni di Florentino Perez lo strappano
al Lione e lo portano nella Liga, nella squadra più importante della
storia che oggi è ancora il suo presente. Oltre le critiche, oltre i
dualismi.
Benzema deve fare sempre di più, deve sbagliare meno per guadagnarsi almeno un cenno di approvazione dei suoi tifosi. Il Real Madrid è il suo club ma anche la sua nazionale.
Le merengues sono l’unico grande palcoscenico del numero 9. Dalla Liga alla Champions, competizione vinta quattro volte negli ultimi cinque anni e in cui Benzema non smette di essere protagonista. Perché è un attaccante moderno, direbbe Zizou. Parola al campo, come sempre. Lì dove Karim segna, combatte ed è decisivo. La sua firma anche a Kiev, un’altra notte da incorniciare che – per un po’ – allontana critiche e fischi.
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