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Pucino spinge in alto il Bari: “Abbiamo un obiettivo ma lo teniamo per noi. Polito? Legame speciale”

Quasi 300 presenze in Serie B, il legame solido con Ciro Polito e la voglia di portare il Bari sempre più in alto. Raffaele Pucino non si nasconde quando si tratta di commentare il primato biancorosso, con 18 punti dopo otto giornate: “Il grande segreto dietro i traguardi è il lavoro – assicura in conferenza stampa – quando c’è e lo fai in maniera costante, dedicandoti a una cosa anima e corpo, allora le cose le fai bene. L’anno scorso dovevamo solo vincere e alla fine ci siamo riusciti meritandolo ampiamente dall’inizio alla fine. Ora ci troviamo ad affrontare un campionato in cui abbiamo un altro obiettivo, che teniamo per noi, ma la strada è sempre la stessa: lavorare, rimanere umili. In queste otto partite il Bari ha dimostrato di giocarsela con tutti, di poter vincere le partite e poter essere protagonista. Noi dobbiamo pensare partita dopo partita, i risultati ti portano ad avere quella consapevolezza, a stare sul pezzo”.

 

 

Pucino e il legame con Polito: “Si butterebbe nel fuoco per i suoi giocatori”

Parola di chi nell’estate 2021 era rimasto senza squadra dopo un biennio ad Ascoli e che sabato ritroverà proprio i marchigiani da avversari al San Nicola. Prevale la riconoscenza: “Ritrovo una squadra dove ho vissuto due anni importanti. L’ultimo anno lì abbiamo fatto qualcosa di miracoloso. Ascoli è una piazza che vive di calcio, li ringrazio per aver avuto l’opportunità di farne parte”. E in Puglia ha ritrovato Ciro Polito, con il quale aveva lavorato già in bianconero: “Ci tengo a dire che il direttore è una persona molto diretta, molto sanguigna, ritiene i suoi giocatori dei figli – ammette il terzino – si butterebbe nel fuoco per ognuno di noi. Lui è una persona che mi ha dimostrato tanto, non con  le parole ma con i fatti. A parole siamo tutti bravi ma lui c’è stato, senza fare sconti, quando ci doveva essere. Quando fai scelte alla base ci deve essere sempre un legame professionale poi se viene riconosciuto anche il lato umano, quella è una soddisfazione in più. Quando mi sono girato, l’ho trovato lì a darmi una mano”.

 

 

Il rosso di Cagliari: “Ho solo detto all’arbitro ‘che c…o fischi?'”

Occasione anche per fare un passo indietro alla vittoria di Cagliari, dove Pucino è stato espulso nel finale per proteste. “Sono sincero, sono molto autocritico. Quando sbaglio chiedo scusa – spiega – da quando gioco non ho mai visto una cosa del genere. Sono stato buttato fuori per aver detto “Che cazzo fischi”. Non dovevo rivolgermi in quel modo. Ho visto atteggiamenti peggiori nel calcio. Purtroppo è stato un insegnamento. La prendiamo e faccio esperienza. Non mi sento di darmi colpe. È vero però che ho un carattere un po’ così”. Se non fosse stato per quel rosso, Pucino avrebbe giocato tutti i minuti a disposizione nelle 10 partite ufficiali sin qui giocate. Il legame con il Bari scade a giugno del 2023:Contratto? Penso solo a fare il meglio. Ad Ascoli avrei potuto firmare per due anni e mezzo con un’altra squadra a gennaio ma ho preferito mantenere la parola data. E alla fine devo essere anche grato a quell’esperienza perché ora sono a Bari. Uno punta a restare sempre più in alto: in questa categoria credo sia difficile trovare di meglio rispetto a Bari. Quindi mi piacerebbe il rinnovo del contratto ma ora c’è da pensare solo a far bene. Se le cose devono arrivare, arriveranno”.

 

 

Pucino e il gol: “Posso anche fare zero tiri se la squadra continua a fare così bene”

Chiosa sui gol. Pucino è a quota uno in un anno e mezzo con il Bari. “Sono stato abituato a far gol in tutti gli anni, anche se a Vicenza ho vissuto un record con i cinque centri. Spero di fare un paio di reti anche quest’anno, anche se finchè le cose vanno così va bene. Calcio poco? Abbiamo chi lo fa e lo fa bene. Dobbiamo pensare soprattutto alla squadra, ci penso poco. Posso fare anche zero tiri di qui a fine campionato se si continua così”. L’obiettivo non va oltre il match di sabato contro l’Ascoli: “Noi dobbiamo ragionare di partita in partita e credo che stiamo dimostrando di avere tante qualità adatte per questo torneo. L’anno scorso avevamo l’obbligo di vincere e confermare il fatto che eravamo nettamente superiori alle altre. Quest’anno invece si stanno preoccupando più le altre rispetto a noi”.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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